Londra, 1941.
Un gran trambusto alla stazione dei treni. Tantissime persone in attesa di evacuare verso le campagne. Soprattutto giovani, spediti fuori città dalle famiglie per cercare di risparmiarli dai bombardamenti nazisti. A restare è solo chi non ha più nulla da perdere, oppure chi, fino alla fine, tenta di salvare quel poco che è rimasto.
Così ha inizio questa storia, in cui il suono delle sirene antiaeree farà da sottofondo alla narrazione.
Tra quei ragazzi c'è Joseph. Dodici anni, sempre arrabbiato, pronto a perdere la calma e a esplodere come un petardo per un nonnulla. Lui, al contrario, arriva, perché dopo l'abbandono della madre e la partenza del padre per il fronte, con quel caratteraccio e la rabbia che aziona i pugni prima del cervello, nessuno lo vuole più intorno. Neppure la nonna, che decide di affidarlo alla burbera Signora F., una donna sola, senza peli sulla lingua, né un briciolo di gentilezza, inaccessibile e brusca; nonostante la guerra continua però a gestire con amore quello che un tempo era il fastoso zoo di famiglia, ormai in rovina e praticamente senza animali, tranne qualche cammello e pony, due lupi scheletrici, degli uccelli spennacchiati e Adone, un imponente gorilla argentato.
Subito la Signora F. cerca di domare Joseph, costringendolo a lavorare nello zoo, spalando gli escrementi dei cammelli per barattarli con il mangime per i pochi animali rimasti. E per di più lo obbliga ad andare a scuola.
“Il suo lavoro. Purtroppo è diventato questo. Il suo compito è di mantenere in vita gli animali, ma per colpa di Hitler e delle sue incursioni aeree, le regole sono cambiate. Adesso, quando suonano le sirene dell'allarme antiaereo, il suo compito, il suo UNICO compito, è puntare il fucile su Adone, perché quando il cielo cadrà – e prima o poi succederà – quello zoo diventerà un campo di battaglia. L'inferno.”
Questa storia è ispirata ad un evento reale: durante la Seconda guerra mondiale era stato dato l'ordine di abbattere gli animali pericolosi, nel caso in cui i bombardamenti li avessero liberati dalle loro gabbie. Nella nostra di storia, il problema è che tra Joseph ed il gorilla pian piano si instaura un rapporto molto particolare, che renderà le cose davvero difficili.
Molte e varie sono le tematiche affrontate: l'amicizia, la perdita e il dolore, la difficoltà di fidarsi, solo per dirne alcune. Tutte ci danno spunto per significative riflessioni, molte anche attuali, come quella sull'economia di guerra, sulla necessità di trovare soluzioni e superare le difficoltà, in un momento in cui l'incertezza fa da padrona: il risparmio dei beni essenziali, come la legna, la farina e le uova, l'utilizzo dello sterco degli animali di uno zoo come moneta.
La narrazione si distingue per la profonda introspezione dei personaggi, il cui cambiamento e processo di crescita è raccontato in maniera emotivamente potente.
Protagonisti sono infatti i legami personali. Tra coetanei. Tra adulti e ragazzi. Tra umani e animali. Che in tempo di guerra sono ancora più difficili da costruire, perché è proprio in quei momenti che vengono maggiormente messi alla prova dalle drammatiche condizioni che si è costretti a subire.
La guerra fa perdere gli affetti più grandi, rendendo gli animi rabbiosi come nel caso di Joseph o chiusi, sterili e freddi come per la Signora F., ma è anche un'occasione per ricercare il bene vero dentro alla disumanità.