Jorge Luján è un poeta e musicista che ha un collegamento speciale con il mondo dell’infanzia, un canale privilegiato lo collega alla delicatezza dei sentimenti dei più piccoli e smuove di tenerezza quelli degli adulti. Conosciuto tanti anni fa, ha mantenuto sempre intatto l'incanto. L’incontro organizzato nel Poetry Corner da Junior Poetry Associazione Culturale è stato intenso, gioviale e coinvolgente. L’artista non ha presentato solo le novità editoriali, ma ha raccontato il suo percorso creativo con generosità. La moderatrice Giulia Zucchini, che con simpatici e incalzanti inviti lo spronava a donarsi, ha fatto in modo che godessimo di numerose letture, racconti e canti, che hanno creato un’atmosfera sospesa dal brusio della fiera, la platea era risucchiata nel suo magnetismo fatto di poesia, serenità, sorrisi e gentilezza. Un vero angolo di bellezza. Ha raccontato della sua infanzia, quando sua madre si accorse del talento, a soli due anni, nel riconoscere e copiare da qualsiasi oggetto che riportasse delle scritte, le lettere dell’alfabeto, un indizio su quello che avrebbe coltivato per tutta la vita: l’amore per le parole e la loro musicalità. “Le vocali sono i bambini e le consonanti gli adulti” e la relazione con le lettere è poesia, come nell’albo Volcancito nevado.
Quello che conta è che “il senso” deve avere più significati, altrimenti è un già sentito, invece, lo spazio e il suono delle parole indicano la via della poesia. [Segue video sottostante]