Prima pagina, prima ancora del titolo. Un incipit potente, una frase monumentale ed eterna. Un condizionale che fa paura. Ma anche un monito con cui ci si potrebbe rivolgere alla persona più cara con senso di protezione. Così si apre questo capolavoro.
"Potrebbe accadere ovunque,
in qualsiasi momento".
Quindi potrebbe accadere nuovamente, qui, ora, tra non molto. E una volta accadde a Salem.
Cos'è che avvenne?
Tutto comincia con delle false accuse, inventate da un tu, forse per sentire meno le proprie sofferenze o per nascondere dei problemi, forse per sadica soddisfazione personale o più probabilmente perché si arriva a credere davvero in qualcosa che non esiste. Un tu che, nel giro di poco, diventa un voi: l'accusa trova la sua legittimità nella coralità, si giustifica nella protezione della condivisione e forza del gruppo, l'insieme dentro il quale si cela, si mimetizza l'identità colpevole del singolo. E da qui si innesca una catena: chi a sua volta denuncia senza un motivo reale lo fa o per debolezza o per non essere egli stesso oggetto dell'accusa. Allora l'unica soluzione per salvarsi e non essere condannato è puntare il dito su qualcun altro.
Di fatto questo è ciò che è successo più di trecento anni fa a Salem, ma se non lo sapessimo potrebbe benissimo essere il meccanismo psicologico e sociale che porta ad accusare i propri vicini, sulla base di prove fragili o inesistenti.
Questo albo, dalle illustrazioni meravigliose, ci riporta indietro nel tempo, senza farci scordare che il passato può ripetersi nel presente. Ci cala tra gli angoli di una cittadina del Massachusetts, per raccontarci di un evento storico, risalente al 1692, conosciuto come (o meglio, poco conosciuto, e quindi meritevole di esserlo) "I processi alle streghe di Salem", che portò all'impiccagione di diciannove persone innocenti, vittime della superstizione e dell'ignoranza. Le accuse di stregoneria si diffusero rapidamente, colpendo in maniera preferenziale le donne, e mostrando come paura e credenze possono diventare strumenti di privazione della libertà e persino della vita.
Alle immagini penetranti si accompagnano parole semplici, perfette, efficaci tanto da farci comprendere esattamente in poche battute come ciò sia potuto avvenire.
Attraverso il racconto degli eventi di Salem, l'albo mira a sensibilizzare i giovani lettori su alcune tematiche attuali, quali la libertà individuale, la parità di genere e specialmente la lotta contro ogni forma di pregiudizio, incoraggiandoli a riflettere sulle ingiustizie e discriminazioni del mondo contemporaneo. A maggior ragione può essere un ottimo strumento da utilizzare nelle scuole.
Ancora adesso esiste, e lo sappiamo bene, il rischio che l'odio gratuito verso qualcuno, fomentato dalla protezione dell'insieme più potente che esista, il web, possa portare ad accuse infondate e all'esclusione, dal gruppo, dalla società, da un territorio.
Il finale, come l'inizio, è lapidario e senza tempo. Quattro parole che oggi sono fondamentali, un'occasione per meditare sull'importanza di schierarsi, prendere una posizione, di costruirsi un pensiero critico, di documentarsi per poter fare scelte consapevoli e non abbagliate da realtà fittizie e virtuali.
Tu, cos'avresti fatto?
Non lasciatevelo scappare per nessuna ragione.
Se volete approfondire l'argomento questo è il link sul memoriale dedicato alle vittime dei processi:
https://salemwitchmuseum.com/locations/witch-trials-memorial/