Si torna tra i banchi di scuola e ricominciano anche tutte quelle dinamiche di aggregazione e repulsione che contraddistinguono tanti compagni di classe, si attraggono e si respingono come le palline con calamita. In questo libro si fa un balzo a conclusione di un anno scolastico in cui un bambino non è riuscito ad interagire con i compagni. I pregressi li immaginiamo per come Milo, il protagonista, affronta la scelta per la gita di fine anno.
Cosa c’è di più divertente di una giornata al parco divertimenti? Lo dice la parola, l’aspettativa è quella di ridere a crepapelle, di giocare insieme e di condividere tutti insieme quella gioia. Per tutti i compagni di Milo è proprio così, non per lui, che a questo genere di parchi trova solo difetti: sono affollati, c’è confusione e quasi tutti i giochi fanno venire i brividi, per molti sono brividi piacevoli e addirittura spassosi, per altri sono solo brividi di paura, a cui rinuncerebbero con altrettanto piacere, inoltre Milo ha il terrore dei fantasmi, i suoi compagni invece trovano addirittura divertente “la casa dei fantasmi”.
Milo non ha esultato quando è stata decisa questa meta per la gita scolastica, anzi, ha subito cominciato a pensare a quale scusa o malanno immaginario ricorrere per evitare quel supplizio. Invece viene costretto a prendere parte a quell’entusiasmo che non gli appartiene, si vede già in difficoltà, e alla partenza, nel pulmino, lo straniamento da quel clima gioioso si materializza nel solito posto vuoto accanto a lui. Durante il viaggio si accorge anche dei momenti divertenti, di Alice che è sempre gentile, ma prevale in lui quella sensazione di pesce fuor d’acqua che, in qualche modo, lo mantiene a distanza dai compagni e dal loro entusiasmo.
Quando arrivano all’ingresso del parco, Milo legge l’insegna “Lost In Fun”, che sembra un’anticipazione dantesca di quel che lo attende.
A un certo punto le due insegnanti si dividono la classe e Milo resta tagliato fuori, e non è per la sua reticente timidezza, per un disagio che lo induce a sfilarsi dal gruppo, accade per davvero, e la cosa lo prende alla sprovvista, la paura diventa più concreta. Da questo momento Milo si sente solo e invisibile, proprio come un fantasma, lo attraversano tante emozioni in mezzo a quello sgomento, ma al contempo vive anche tante avventure che, a piccoli passi, lo costringono ad affrontare le sfide che credeva invalicabili e scopre anche come trovare soluzioni alle piccole difficoltà oggettive, insomma, agisce.
La storia di Milo è un delicato percorso alla ricerca del coraggio di affermare il proprio io, come il burattino che diventa bambino: Milo, dopo aver sperimentato la dimensione di abbandono, di “reale” invisibile, decide di abbandonare la trasparenza che lo ha sempre contraddistinto per indossare attivamente i panni del compagno di classe, dell’amico. I fantasmi sono finalmente diventati innocui. Come un fantasma è una storia divertente, che racconta brividi reali, mantiene il ritmo dell’avventura, è una lettura molto piacevole e tenera, con un font ad alta leggibilità per agevolare la lettura autonoma.
Le illustrazioni di Danilo Fresta sono molto espressive, simpatiche e vivaci.
L’autrice, Cristina Bellemo, ha una grande capacità poetica nel mostrare le emozioni, anche per questo Milo può raggiungere, nel giovane lettore, delle consapevolezze più intime, importanti: si potrebbe riconoscere nel protagonista o, d’altro canto, potrebbe finalmente accorgersi di un compagno fantasma e decidere di prenderlo per mano.
Buona lettura!
Informazioni tecniche
Titolo: Come un fantasma
Autrice: Cristina Bellemo
Illustrazioni: Danilo Fresta
Editore: Pelledoca
Collana: Piccole piume
Codice EAN: 9788832790917
Formato: 22,5x16,5 cm, brossura, copertina flessibile
Pagine: 55
Prezzo indicativo: € 12,00
Età di lettura: da 6 anni