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LUCILLA

lunedì 8 gennaio 2024



Si dice che l'incipit sia la parte più importante di un racconto, soprattutto per coloro che facilmente si lasciano influenzare da un inizio poco accattivante, demordendo quasi subitamente nell'impresa della lettura.
Quindi non posso non cominciare riportando le parole poetiche che aprono questa storia e che impediscono di abbandonare il libro all'accumulo della polvere.

Un'isola che per un pezzetto è attaccata alla terraferma, come un dente traballante a un filo, si chiama penisola. Su questa penisola c'è un faro, uno alto e grigio che di notte fa passare la sua luce sulla cittadina in riva al mare. Così impedisce alle navi di andare a sbattere contro lo scoglio che spunta goffo in mezzo alla baia. Così fa sembrare la notte un pò meno buia e la grande terra e il vasto mare un pò meno grandi e vasti.

Fiammella, fiammella tieni acceso questo lanternino, bevi più olio e intanto mangi sempre più stoppino.

Ci sono cose che si vorrebbero scordare, ma che ritornano sempre in mente. E quelle da ricordare che invece non rimangono in testa. Così è per Lucilla.
Ad ogni imbrunire deve ricordarsi di salire sessantuno scalini per arrivare ad accendere la lanterna del faro.
Quello che più di tutto desideri non si avvera mai, invece quello che meno di tutto speri, accade. Così è per Augustus.
Lucilla vive con il burbero e introverso padre Augustus, bevitore e con una sola gamba buona, in una casetta accanto al grande faro. Pochi mobili, un'esistenza semplice. Dopo la morte, della madre le era rimasta solo la voce in testa.
Ma cosa può capitare se ci si dimentica di ricomprare gli zolfanelli che sono finiti?
Sono proprio i problemi di memoria a segnare un brusco cambiamento nella vita di Lucilla.
Un barca, al buio, finisce tragicamente sugli scogli.
Lucilla viene così strappata via da suo padre, dal faro, dal mare.
Si ritrova catapultata nella casa del signor Ammiraglio, dove sarà costretta a lavorare come serva per sette lunghi anni, così da riscattare l'enorme danno commesso.

La casa nera come l'inchiostro
attenti che dentro ci abita un mostro...

Una casa enorme, sporca e polverosa. Immagini di ragnatele e scarsa luce ci portano lì dentro. Vi aleggia un terribile odore di pesce marcio e muffa. Dove un tempo c'era un giardino curato, ora dominano rovi e cespugli incolti. 
Ci vivono Martha, la donna delle pulizie, con il figlio Lenny, un bambinone dalle cui guance spunta già la barba, che parla, ma non si capisce e passa tutto il giorno a ritagliare vecchi giornali, e Nick, una sorta di guardiano, secco secco dentro un cappotto enorme.
Un terribile segreto invece è rinchiuso nella torretta vetrata, sulla cima della casa, dove alla bambina è assolutamente proibito salire.
Lucilla è tuttavia la figlia del guardiano del faro. E vuole vedere, anche solo una volta, il suo caro punto di riferimento da lassù. 
Nella stanza scopre però non un mostro, ma qualcosa di meraviglioso per lei: un bambino con la pelle grigia e squamosa, capelli verdi e occhi neri come la pece, come un pesce, simile ad uno di quei personaggi narrati davanti ad un falò, nelle storie dei pirati che arrivavano al faro quando era più piccola.
Edward "Pesce", figlio dell'Ammiraglio, è obbligato a dormire nell'oscurità sotto il letto. Non può uscire da lì e sopratutto nessuno può vederlo. Questo è l'ordine per tutti gli stravaganti abitanti della casa. 
Da qui le vicende si susseguono, mantenendo sempre viva l'attenzione del lettore. Le pagine sono tante, ma la brevità dei capitoli permette di non perdere il filo.
Lucilla è immersa, perché sì, l'acqua è l'elemento che domina in questo romanzo, in un mondo di echi fiabeschi e creature fantastiche, di "mostri", alcuni dei quali mi hanno fatto ripensare alla vecchia e nostalgica pellicola di Freaks: nani, donne barbute e gemelle siamesi. Un'amara allegoria delle diversità, costretta all'emarginazione.
Le storie, come capita spesso, ci aiutano a ragionare, a visualizzare un problema e, insieme ai personaggi, a mettere ordine e trovare una risoluzione. Non sempre concreta. Ma non è detto che le soluzioni fantasiose non vadano bene in un mondo in cui gli adulti non accettano il diverso e la tolleranza è spesso prerogativa dell'innocenza infantile.
Un fiaba di formazione, dove la protagonista, anima fragile ma testarda, eroina indiscussa del bene, sarà in grado di superare contorte avversità, portando avanti la sua e altre trasformazioni. 
Certo non manca nessuno: cattivi che cercheranno di ostacolarla e buoni che la aiuteranno a superare le imprese, ai quali ci si affeziona e per i quali spontaneamente si parteggia.
E come in tutte le fiabe non può mancare un toccante e lieto finale.

Per voi Piccoli Lettori Crescono




INFORMAZIONI TECNICHE

TITOLO: Lucilla
AUTORE: Annet Schaap
EDITORE: La Nuova Frontiera Junior
TRADUZIONE: Anna Patrucco Becchi
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2019
PAGINE: 357 p.
FORMATO: Brossura
ETÀ DI LETTURA: + 9 anni
ISBN: 978-88-98519-73-6
PREZZO INDICATIVO: € 18,00



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