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SCELTI PER VOI: LA BATTAGLIA DELLE RANE E DEI TOPI

martedì 25 aprile 2023

 

Questo albo non costituisce un'uscita recente ma mi è stata consigliata da un bambino incontrato in biblioteca il quale, senza conoscermi o sapere cosa ci facessi lì nella sala lettura riservata ai bambini, alla mia affermazione che stavo cercando un libro illustrato interessante, lui, sicuro, si è diretto allo scaffale di quello che, immagino, debba essere uno dei suoi libri preferiti, e mi ha portato questo splendido adattamento della Batracomiomachia, convenzionalmente attribuita a Omero minore. Mi sono sembrati motivi sufficienti perché io tenessi il suggerimento in gran conto e ve ne parlassi.

La versione originale, variamente attribuita a Omero o a Pigrete di Alicarnasso, si compone di 303 esametri e costituisce una parodia dei poemi omerici classici, Iliade e Odissea, composta con ogni probabilità intorno al V sec. a.C., sebbene esistano altre possibilità di attribuzione cronologica.
I protagonisti sono infatti la schiera delle rane e dei topi, i quali, per un incidente che costa la vita a Rubabriciole, figlio del re dei Topi Rodipane, finiscono per arrivare allo scontro, a una guerra che pur durando un solo giorno lascia sul campo di battaglia moltissime vittime.
Daniele Catalli che ne offre una riscrittura, assieme a una straordinaria narrazione visiva, da lui stesso realizzata, attraverso un sapiente lavoro di cartotecnica.
Ecco la storia di un solo giorno. Quello in cui i topi marciarono contro le rane. Cominciò così: all'alba di un giorno come tanti, un topo assetato si avvicinò a uno stagno. Tranquillo non immaginava le fatali conseguenze della sua voglia di bere. L'acqua brulica di vita e animali di ogni sorta guardano il topo. Alcuni sono indifferenti, altri diffidenti. Una rana dall'aria sorniona nuota fino a riva. Sputa per terra e poi gracida: - Questo è il Regno delle Rane. Io Gonfiagote, figlio di Paludoso e di Idromedusa, ne sono il sovrano. Apparteniamo sia al mondo sommerso che a quello emerso e al crepuscolo cantiamo la bellezza delle luci nel cielo. Spicchiamo balzi prodigiosi e nuotiamo rapidi come nessun altro. Lo stagno mi appartiene. Tu chi sei? Con quale diritto vieni a bere la mia acqua?


Comincia così la storia de La battaglia delle rane e dei topi, entrambi le specie di animali rivendicando per sé il controllo su un bene primario come l'acqua, l'acqua di uno stagno, popolato di numerose altre specie, ognuna della quali è parte del ciclo vitale di quel piccolo spazio. Eppure le Rane ne rivendicano il controllo, una pretesa ridicola e quanto mai inattuabile. E infatti Rubabriciole, ostentando anche lui l'appartenenza alla nobile schiera dei Topi, sostiene che l'acqua appartiene a tutte le creature.
La rana sembra comprendere, a tal punto che si spinge a offrire al malcapitato Rubabriciole di salire sulla sua schiena per poter ammirare un piccolo viaggio attraverso lo stagno.
Peccato che all'improvviso spunta dall'acqua una serpe e la rana, spaventata, dimentica l'ospite che porta sul dorso, e inabissandosi lascia che quello affoghi, non sapendo nuotare.
Da qui la vendetta e la guerra che ne scaturisce.

Nella narrazione antica la parodia, il ridicolo nasceva dal contrasto di una composizione linguistica che si rifaceva in tutto e per tutto a quella dell'epos omerico messa in scena  però attraverso animali, quali rane e topi. 
L'autore, Daniele Catalli, di questo aspetto riesce a mantenerne tutta la freschezza e la vivacità, pur cambiando prospettiva. Se infatti nella narrazione antica a un certo punto interviene Zeus in persona a riequilibrare le sorti della guerra, mandando, insieme al fulmine, una folta schiera dei granchi in aiuto alle rane, che stanno rovinosamente perdendo, qui nel testo attuale quello che viene messo in risalto è la brutalità della guerra, e per questo scempio non c'è nessun Zeus a intervenire. Restano i granchi che arrivano a dare manforte, ma nessuna divinità è chiamata in causa, tutto è merito, o forse meglio dire, responsabilità dei protagonisti della guerra, rane o topi che siano. 
Che tutto poi non duri che un giorno, quando la guerra di Troia dura dieci di anni, non fa che accentuare questo aspetto amaro e oscuro, privo di qualsiasi senso, che ogni guerra porta con sé, fosse pure una guerra di un solo giorno.

Il testo quindi non sembra risentire della riscrittura, questo certo anche per lo straordinario lavoro di cartotecnica che pagina dopo pagina, posiziona il lettore come spettatore di quinte teatrali, fondali scenici in cui le pagine sembrano trasformarsi scorrendo in avanti. 
E si sta lì con lo sguardo dentro la storia, a osservare lo sguainare delle spade, l'incrocio delle lance, l'accumulo dei morti in battaglia, la sfida ultima tra due soli eroi, Godilacqua e Scavacacio, il cielo buio che cade sopra la fine della guerra, di cui tutte e due le schiere si dicono vincitrici, ma a cui nessuno davvero sopravvive.
Godilacqua guarda il topo ferito e inerme, raccoglie la spada e gliela porge. 

-Tu combatti con onore, Godilacqua! Risponde la rana. 

 Risponde la rana: -Di chi difendiamo l'onore oggi? Oggi di noi due ne sopravviverà uno solo, ma ricorda che nessuno sopravvive veramente alla guerra.

Immaginare il finale è facile, eppure per niente scontato.

La storia antica, una riscrittura attuale, la costruzione delle illustrazioni, fanno di questo albo davvero un capolavoro, che sa restituire con grande amarezza e ironia la fotografia di tutte le guerre in giro per questa nostra terra.

Seguendo il consiglio di quel bambino, che ringrazio infinitamente, lo lascio a voi per la lettura.

Per voi Piccoli Lettori Crescono

INFORMAZIONI TECNICHE

TITOLO: La battaglia delle rane e dei topi

AUTORE: da Omero

ILLUSTRATORE: Daniele Catalli

EDITORE: Ippocampo Ragazzi 

FORMATO: rilegato, illustrato

PAGINE: 44 pp.

CODICE EAN: 978-886-7223-398

ETÀ DI LETTURA: da 6 anni

PREZZO INDICATIVO: euro 19,90


 

 

 

 






 



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