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SCELTI PER VOI: Pelle d'Asino

sabato 28 novembre 2020

 

«Bambina mia, non si sposano mai i propri genitori.»

La fata Lilla
(Dal film La favolosa storia di Pelle d’Asino di Jacques Demy, 1970)

Con questa citazione si apre la storia di Pelle d’Asino rivisitata da Cécile Roumiguière, basata sulle versioni e gli adattamenti di Charles Perrault, dei fratelli Grimm e di Jacques Demy.

Nel Regno il tempo si è fermato. La bellissima regina muore e lascia nel dolore il Re. Il dramma peggiore deve ancora avverarsi: persa la lucidità, il Re chiede in sposa la bellissima figlia, che per scampare a tale sorte contro natura, cerca l’aiuto della sua madrina Lilla, grazie alla quale può lasciare il regno. Lontano e sotto mentite spoglie, la principessa si ricostruisce una vita, si gestisce in modo saggio, è coraggiosa e determinata, fino all’epilogo felice. La principessa, infatti, è un personaggio forte, che non obbedisce, è paziente e astuta, oltre che bellissima. Le figure maschili di questa storia sono meno vincenti, è il taglio scelto da Cécile Roumiguière, scrittrice, autrice di teatro, cinema e sceneggiatrice. Ma anche dell’illustratrice Alessandra Maria, che raffigura iconiche figure femminili, ispirandosi all’arte del Quattrocento, alle icone russe, nella ricerca di un ritorno alle origini storiche e spirituali dell’iconografia in una prospettiva femminista dichiarata.

L’autrice scrive in appendice:

Quando Benjamin Lacombe mi ha proposto di riscrivere un testo classico che fosse per me importante, ho subito pensato a Pelle d’Asino. Se il racconto è innanzitutto la denuncia del desiderio di un padre di sposare la propria figlia, io vi scorgo un controcanto rivolto a tutti i bambini: crescere significa cercare un legame d’amore al di fuori della propria famiglia. L’argomento è senza dubbio difficile da trattare, ma crudelmente attuale... e questo racconto può colpire e coinvolgere i lettori e le lettrici di oggi. Pensando ai social network in cui ormai viviamo immersi, ho deciso di inserire una folla la cui voce torna come un ritornello ossessivo. Ai limiti del voyeurismo, questa folla registra senza intervenire e arriva perfino a incoraggiare la follia del padre purché il regno – e il proprio benessere – rimangano integri. Per fortuna la madrina compensa questa raggelante minaccia prendendo per mano Pelle d’Asino, accogliendola in una bolla magica fatta di solidarietà tra donne.
La versione originale di questo un racconto, antico come il mondo, è arricchita da nuovi “colori” che l’autrice ha incastonato con la sua poetica moderna, grazie a un gioco di sensazioni e di profondità universali che legano passato e presente.
Pelle d’asino fa parte di una collana di classici illustrati diretta da Benjamin Lacombe con l’intento di rivisitare storie radicate nel tessuto culturale per rivolgersi a un pubblico contemporaneo, senza rinunciare all’universalità e alla profondità delle versioni originali.

 Nota storica:

Se la versione più nota in Francia è una riscrittura in prosa del 1787 di un testo in versi di Charles Perrault, la vicenda di Pelle d’Asino è uno dei racconti più antichi della storia della letteratura. L’Orsa, prima versione di Pelle d’Asino, compare nel Pentamerone, una raccolta di racconti fantastici – la prima nel suo genere – di Giambattista Basile, pubblicata in dialetto napoletano intorno al 1635. Ma il racconto è ancora più antico. Alcuni ne riconoscono l’origine nella storia mitologica di Saturno che divora i suoi figli perché non gli tolgano il potere. I fratelli Grimm l’hanno ripresa nel 1819 in Dognipelo, gli anglosassoni la raccontano con il titolo di Cap-o’-Rushes (Cappello di giunchi), i russi con quella di Pelle di maiale... Storie simili a quella di Pelle d’Asino si trovano in tutto il mondo.
Questa principessa prende in mano il suo destino, la svolta finale passa attraverso una “torta con sorpresa”, che la libera dalla sua condizione: non contiene una lima, come nel luogo comune riservato a chi deve evadere da una prigione, ma nasconde un anello, che ha la stessa funzione della scarpetta di Cenerentola. Grazie al suo “Dolce degli innamorati”, Pelle d’asino entra nella Fortezza dei Cappelli Piatti da principessa, quale è sempre stata, liberandosi della maschera per sempre. È una donna che manovra gli eventi con astuzia e chiude il cerchio nel migliore dei modi.
L’autrice ha voluto ritrarre le luci e le ombre di questa vicenda, che avanza tra vulnerabilità e tenacia. 
Il mondo vegetale va citato perché ha una grande importanza, nel racconto è radicato nella potenza della natura, parte dal Regno pieno di giardini e attraversa l’oceano, per giungere e attraversare la foresta, che rappresenta anche la “foresta interiore” della paura di crescere, che accomuna il patrimonio della tradizione fiabesca. La principessa inoltre non mangia carni, è moderna anche in questa scelta consapevole, e converte il nuovo regno a un’alimentazione vegetariana, e in questo modo, ogni violenza si estingue.

 
Una fiaba forte, commovente, intensa.

Informazioni tecniche

Titolo: Pelle d’asino
Autrice: Cécile Roumiguière
Illustrazioni: Alessandra Maria
Traduzione: Francesca Mazzurana
Editore: Rizzoli
Collana: Ragazzi                             
Codice EAN: 9788817149044
Formato: 31x22,7 cm, brossura
Pagine: 64
Prezzo indicativo: € 20
Età di Lettura: dai 10 anni

Buona lettura!


 

SCELTI PER VOI: LA BAMBINA CHE AVEVA PAROLE

domenica 22 novembre 2020


Questa è la storia di Nina, che è costretta a ricominciare daccapo, in una casa nuova, in una nuova scuola, lontano dalla sua famiglia.

Tutto le sembra sospeso, come quei cavalli sulle giostre che ama tanto guardare dalla finestra e che a ore esatte si mettono in marcia, sempre con la stessa musica, sempre lì, uno dietro l'altro.

Ma non è sola, con lei c'è la zia, che l'ha presa in custodia, un gatto che impara piano piano a fidarsi di lei, e le filastrocche della nonna, il segno vivo di quel legame con la vita che ha lasciato e che lei canta, come preghiere, per non dimenticare, e per restare fedele.

Ma Nina non può rimanere sempre in casa, ha bisogno di tornare a scuola, nonostante il timore, la paura di non essere accettata.
Incomincia così per Nina una strada nuova sulla quale incontrerà Elena, la sua compagna di banco, la maestra Clara, che impareranno a accogliere i suoi silenzi, i suoi momenti di assenza e di sguardi bui.
Nina è una bambina che viene da un contesto familiare violento, solo il tempo, la fiducia e l'affetto delle persone che ora vivono con lei, potranno aiutarla a trovare un modo per convivere con il dolore e la mancanza della sua mamma.
Ma Nina è anche una bambina di grandi risorse, perché nel silenzio custodisce piccole storie, parole, che le danno la possibilità di poter dire, di esprimersi, e così anche di conquistare, con i suoi talenti, il rispetto e l'amicizia degli altri compagni di classe.
Sarà infatti proprio un compito assegnato dalla maestra Clara a far sbocciare in Nina tutta la sua energia creativa, a consentirle di uscire fuori dal suo guscio e ricominciare a sperare di poter essere se stessa, anche se vive una situazione dolorosa e complicata.
Nel compito infatti Nina, aiutata da Elena, realizzerà una specie di installazione fatta di foglie e di parole, ogni foglia caduta, metafora in qualche modo di quel dolore che le ferisce il cuore, cela, nascosta sotto la sua superficie, una parola, una piccola storia, che racconta di come all'autunno segue sempre, dopo il gelo dell'inverno, una nuova primavera.

E la primavera arriverà anche per Nina.
In uno sguardo furtivo gettato sul fondo della sala del teatro, che le svela la presenza della sua mamma, poco prima che lei entri in scena per la recita di Natale. 
Se prima la paura e la solitudine le avevano fatto desiderare quasi di poter cambiare nome, di diventare una persona diversa, ora nello sguardo di sua madre, sa che lei desidera con tutta se stessa continuare a essere Nina e a trovare una strada per tornare a essere felice, un passo alla volta, una parola alla volta.
Una storia delicata e profonda, con una scrittura essenziale e densa, per raccontare come il lavoro di cura nelle nuove relazione che Nina si troverà a costruire e le parole possano diventare strumento per restituire dignità e futuro anche a quei bambini che vivono una situazione di disagio familiare. 
Le illustrazioni estremamente evocative sanno cogliere allo stesso tempo l'intimità del dolore e l'irresistibile richiamo alla vita, alla gioia, al bene. I margini delle tavole che oltrepassano i confini della pagina e i particolari tagli prospettici danno al lettore la sensazione di trovarsi, come spettatore nascosto, proprio dentro quelle immagini, operando un forte coinvolgimento nella storia.
Il libro nasce dal progetti Uscire dal Guscio: educare alle differenze, un festival di letteratura per l'infanzia e l'adolescenza che promuove percorsi culturali ed educativi volti a scardinare stereotipi di genere, disuguaglianze, per incentivare azioni e parole in grado di costruire contesti di accoglienza e rispetto. 
Interessante e utile a questo riguardo è la postfazione scritta da Elena Malaguti, docente di Didattica e Pedagogia Speciale presso l'università Alma Mater di Bologna, che ci riporta al necessario compito di costruzione di relazioni empatiche, nel delicato e vitale lavoro di chi accompagna i bambini abusati a trovare nuovamente la strada verso di sé e verso un futuro di dignità e rispetto.
Davvero una storia bella e un bel progetto. 



Informazioni tecniche

Titolo: La bambina che aveva parola
Autrice: Maria Grazia Anatra
Illustratrice: Sonia Maria Luce Possentini
Editore: Matilda Editrice
Codice EAN: 978-8899-908-270
Formato: cartonato
Pagine: pag. 36, ill.
Prezzo: euro 14
Età: dai 7 anni



SCELTI PER VOI: MALAMANDER

lunedì 16 novembre 2020



«Probabilmente tu non credi al Malamander. Un uomo-pesce non può esistere, penserai. Immagino che questa storia non faccia per te.»

D’estate, Marina Infesta è una bellissima cittadina di mare. Ci sono bambini che nuotano fra le onde o che cercano conchiglie fra gli scogli, genitori distesi sulle sdraio a prendere il sole, gabbiani che sorvolano la spiaggia in cerca di cibo sfizioso. Ma d’inverno gli schiamazzi e le risate lasciano il posto al suono sinistro del vento e delle burrasche, mentre la nebbia risale dal mare per coprire la spiaggia e addentrarsi tra le strette vie della cittadina.

Ed è proprio nel cuore della stagione più fredda che prende il via questa storia, quando Violet si presenta all’ufficio Oggetti Smarriti del Grand Nautilus Hotel, il maestoso albergo che si affaccia sulla spiaggia di Marina Infesta. Dodici anni prima, quando aveva solo sei mesi, la ragazza era stata ritrovata, sola, in una delle stanze dell’hotel; dei suoi genitori non c’era traccia. Nessuno sa di preciso cosa sia successo la notte precedente: le storie raccontano di strane luci avvistate in riva al mare, tra la foschia; di due paia di scarpe dimenticate, di impronte dalla forma bizzarra sulla sabbia, di poliziotti alla disperata ricerca di spiegazioni.

Ora che è tornata, Violet è decisa a fare luce sulla vicenda e sa che potrà contare sull’aiuto di Herbie Lemon, il ragazzo che lavora come Ritrovatore di Oggetti Smarriti dell’hotel. Insieme, i due si improvviseranno detective ed esploreranno la cittadina in cerca di indizi, fino a ritrovarsi sulle tracce del misterioso Malamander, un mostro marino – un po’ uomo un po’ pesce e un po’ qualcos’altro – che vive nelle leggende di Marina Infesta.

Quello che ancora non sanno è che non sono i soli a voler stanare quella creatura leggendaria. Altri personaggi sembrano aggirarsi per la città con lo stesso obiettivo: uno scrittore cinico e disilluso; la direttrice del maestoso Grand Nautilus Hotel; il medico della cittadina, nonché gestore del museo e collezionista di antichi reperti; una raccoglitrice di conchiglie e un misterioso marinaio con un uncino al posto della mano e che, come uno spettro, sembra emergere dalla nebbia.

Più Herbie e Violet si addentrano nei segreti della cittadina, più il mistero si infittisce e nascono nuove domande. Chi è il Capitano K., scrittore dall’identità misteriosa che in un libro ha raccontato la sua lotta con il Malamander? Cos’è successo davvero ai genitori di Violet, e perché si trovavano a Marina Infesta quando sono scomparsi? E soprattutto: il Malamander esiste davvero, oppure è solo una vecchia leggenda tramandata per anni dagli abitanti della cittadina?

Thomas Taylor costruisce un romanzo avvincente, con un ritmo serratissimo e ricco di mistero. Grazie a personaggi ben caratterizzati e un’atmosfera creata sapientemente, ti trascina nel racconto fin dalla prima pagina, portandoti in una cittadina in riva al mare dove anche l’impossibile sembra possibile, dove i gatti sembrano darti suggerimenti per riportarti sulla giusta strada e scimmie meccaniche con la coda da sirena ti offrono il libro di cui in quel momento hai più bisogno. E dove forse non tutti i misteri sono destinati ad avere una risposta – per il momento, almeno.

Informazioni tecniche

Titolo: Malamander
Autrice: Thomas Taylor
Editore: Il Castoro
Pagine: 270
Formato: cartonato
Età di lettura: da 11 anni
Prezzo indicativo: € 15,50
Codice EAN: 9788869666780


Per Piccoli Lettori Crescono

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