Il protagonista di questa storia si chiama Jacques Papier, all'apparenza un normale bambino di otto anni. Tutti però, genitori, maestri, amici, sembrano ignorarlo e non considerarlo, tranne la sorellina Fleur, con la quale, al contrario, ha un rapporto molto speciale, troppo si potrebbe aggiungere.
Questa sensazione di esclusione, che inizia a percepire con maggiore frequenza, pian piano si trasforma per Jacques in una dura realtà.
Se di realtà si può parlare! Perché non si vede nello specchio? O perché non compare nelle fotografie?
I dubbi si insinuano e la triste verità emerge per lui come un uragano...
Chi nella propria infanzia non ha avuto un amico immaginario?
La meraviglia di questa figura è che non ha definizioni precise: può essere un animale strambo, uno spauracchio, un bambino. Tutto ciò che può esistere nella mente.
Limiti? Nessuno. Tranne uno: è in grado di vederlo o sentirlo soltanto chi lo immagina o i suoi propri simili.
Così Jacques un giorno decide che vuole essere libero e vero. Quali saranno le conseguenze nessuno lo sa di preciso. Sparire, o magari diventare qualcos'altro. E il passato? Dimenticare Fleur rimane comunque il dolore più grande. I dubbi restano: ma alla fine si può spaccare un cuore se immaginario?
Presa la decisione c'è però solo una questione importante da sbrigare: compilare il modulo di trasferimento per la riassegnazione, senza il quale si rischia di rimanere preda del capriccio di chiunque immagini qualsiasi cosa e nelle forme più strane.
Certo, il fatto di non esistere ha anche dei lati positivi: entrare ed uscire da un posto senza essere visti, non essere presi in giro, non avere nemici e quindi nessuno da perdere. Rattristato tuttavia dal vedersi esclusivamente attraverso gli occhi di qualcun altro, Jacques si arrende alla sua voglia di riscatto.
Lettura leggera e scorrevole, grazie anche alla brevità dei capitoli, dalla quale si possono trarre molti spunti di scrittura creativa, ma che allo stesso tempo affronta temi profondi.
Se avete voglia di ridere e sorridere questo è il libro giusto.
Ma farà al caso vostro anche se volete riflettere su cosa possa passare nella testa di un bambino, della vagonata di fantasia che un tempo neppure troppo lontano è stata appannaggio di chiunque. E perché no, riempirsi di lacrime gli occhi entrando nella dolcezza emotiva di un cuore puro come quello del nostro Jacques.
Vi lascio con queste bellissime parole, augurandovi una piacevole lettura.
Che cosa sogneresti la notte se non avessi alcun ricordo? Che note ti resterebbero in mente se non ricordassi alcuna canzone?
Dopo che tutto si era spento, lì nell'oscurità, ho provato a vedere me stesso. Non ero alcuna forma in particolare, certo, ma questo non era un problema. Avevo imparato che non voleva dire nulla. Cos'ero dunque? I miei ricordi potevano essere svaniti, ma le persone che avevo conosciuto erano parte di me. Mi avevano fatto loro.