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LA RIVINCITA DEI MATTI

lunedì 6 novembre 2023




Lo sai quando uno è matto Agnese? Uno matto è quando un'altra persona glielo dice. E a forza di sentirselo dire, finisce che ci crede.

Così come le storie, che a forza di raccontarle ci credono tutti.
Trieste 1982. Città dal confine ballerino, dove ci sono più torrefazioni di caffè che chiese. L'Italia è in procinto di giocare i mondiali di calcio.
Agnese Praz, che tutti però chiamano Steno, segue lo zio Arturo sopra una vecchia vespa rossa, senza casco (siamo negli anni Ottanta, non scordatelo), alla ricerca di undici matti e undici infermieri per giocare l'11 luglio la rivincita di una partita di pallone, avvenuta poco prima della chiusura del manicomio, dove lui e altri sono stati reclusi per anni.
Questa è la storia di Arturo.
I precisi riferimenti geografici si intrecciano con accenni a vicende storiche legate alla Seconda guerra mondiale, alla detenzione nazista e alla dittatura di Tito, persino alla politica italiana di quel periodo, con i memorabili PCI e Democrazia cristiana.
Il Carso è dipinto come un quadro nel quale, chi conosce il territorio, può ritrovarsi nei luoghi, nelle vie, nei locali: il Castello di Miramare, Duino, Barcola, il Tommaseo.
La fantasia si intreccia dunque con i personaggi realmente esistiti, come Enzo Bearzot, giocatore dell'Inter e commissario della nazionale e "Pablito", colui che rese possibile il sogno italiano.
La storia del calcio si mescola però con un'altra: quella di coloro che hanno condiviso per anni la vita dentro il San Giovanni, l'ospedale psichiatrico.

I quaderni dello zio hanno le pagine divise a metà da una riga di matita rossa. Sopra la riga lo zio scrive le cose che sono successe davvero e sotto, invece, quelle che si è inventato o che vorrebbe fossero successe. Ma a volte, scambia le parti, e quindi è impossibile capire in quale metà stia l'invenzione.

Ma chi sono i matti?
I personaggi crescono a poco a poco. Alcuni si svelano dalle descrizioni che se ne fanno. Altri compaiono, leggeri, ma definiti. Come Olimpia, la tabaccaia dall'inconfondibile odore di lacca, che mai lascia la sua postazione dietro al bancone. Neve Giuliani che, ogni qualvolta apre un discorso, nomina i santi e tutti gli eventi accaduti in quello stesso giorno. La madre di Agnese, apparentemente delicata, preoccupata per come la figlia stia trascorrendo i momenti più belli della sua adolescenza.
È il libro dei personaggi, delineati nelle loro caratteristiche fisiche essenziali e caratteriali, che permettono di conoscerli velocemente.
Un'umanità boccaccesca semplice e complessa allo stesso tempo proprio nell'essere così diversa.
23 capitoli di nomi. C'è chi dorme in una bara, chi si traveste da vigile e invece delle multe scrive consigli, piccoli motti morali e poesie e chi, se ride, gli si bloccano i muscoli e si addormenta.
Alla fine ne esce un ritratto di una grande famiglia, unita da ciò che più di tutto l'ha resa tale: l'essere composta da "diversi" e per questo rinchiusi, spesso ingiustamente, in un manicomio: il San Giovanni, quello che agli occhi di tutti, un tempo, erano reparti e sede di terapie, dove invece venivano ingabbiati gli svitati, ma soprattutto quelli che non dovevano essere visti nelle loro difficoltà.
E come dice Bones: "...ci sono cose che non puoi scegliere. Ti arrivano addosso e basta. Quello che puoi fare, se sei fortunato, è decidere da che parte stare".
Un sapore umoristico pervade tutto il racconto. Il confine tra storia e realtà è spesso vago.
Il calcio, che fa da sfondo alle vicende, può essere uno degli stimoli per invitare i lettori meno forti a comprendere quello che in effetti è il vero protagonista, che mai viene chiamato con il suo nome, se non in maniera indiretta, alla vista della sua lapide, nel cimitero di San Michele a Venezia: Franco Basaglia, il medico a cui si deve un nuovo modo di considerare lo psichiatrico, senza l'uso della reclusione, delle contenzioni fisiche e dell'elettroshock. Colui che per la prima volta considera i pazienti come persone normali. È proprio del 1977 la chiusura del San Giovanni di Trieste e del 1979 la legge che prese il suo nome.
Ma cosa è la verità? Esiste? 
L'unico modo per avvicinarcisi è continuare a cercarla. E questa storia vi darà del filo da torcere!


Per voi Piccoli Lettori Crescono




INFORMAZIONI TECNICHE

TITOLO: La rivincita dei matti
AUTORE: Pierdomenico Baccalario
EDITORE: Mondadori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2022
PAGINE: 219 p.
FORMATO: Rilegato
ETÀ DI LETTURA: + 12 anni
ISBN: 978-88-04-75168-7
PREZZO INDICATIVO: € 17,00


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