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SCELTI PER VOI: THE GIVER

lunedì 9 ottobre 2023





Vi è mai capitato di pensare che quello che state vivendo non sia reale?
O che qualcuno abbia deciso al posto vostro cosa mangiare o vedere o persino pensare?
Ecco, allora è giunto il momento di leggere questo romanzo.
Quella di cui Lowry narra è la storia di Jonas, un ragazzo alle soglie dei dodici anni. Il protagonista entra già dalle prime righe nella narrazione, senza però peculiare carattere. Unico tratto specifico tra una massa indistinta: è uno dei pochi ad avere gli occhi chiari, che conferivano al suo sguardo un che di particolare, come se si guardasse nell'acqua limpida del fiume, proprio sul fondo, là dove potevano annidarsi cose e creature che non erano state ancora scoperte, come uno specchio (e vedrete che, per l'appunto, nel suo mondo gli specchi sono rarissimi).
Nessuna collocazione spazio-temporale, nessun riferimento per capire alcunché da subito. 
Presente? Passato? Futuro? Solo un sentore di tranquillità, di monotonia. Un bianco e nero.
Piccoli, tra le righe, stimolanti da catturare sono gli indizi che invece man mano vengono esplicitati per riuscire ad indovinare qualcosa sugli accadimenti, come in una sorta di giallo.
Jonas vive in una società strutturata per comunità, dove vigono rigide regole. Ed ogni comunità è divisa in unità familiari, composte da Madre, Padre e su richiesta al massimo due figli, necessariamente un maschio e una femmina (ai quali viene imposto un nome). Tutta la giornata è meticolosamente disciplinata. Non esiste possibilità di scegliere, di decidere sulla propria vita.
Dalla nascita fino ai dodici anni i bambini vanno a scuola, ricevendo un'educazione uniformante, poi l'obbligo al volontariato per sviluppare capacità in un certo settore. Ed infine l'assegnazione del lavoro e l'addestramento. Molti i mestieri: si può diventare Dottori, Allevatori di nuovinati, Assistenti dei Vecchi, Generatrici, coloro che mettono alla luce i figli, o rientrare nella categoria dei Faticanti (Spazzastrade, Paesaggicoltori). 
Persino il cibo viene fornito. Una società perfetta, in cui però le peculiarità vengono omologate ed ogni pulsione ed istinto naturale tenuto a freno. Tutto è calcolato al millimetro.
Volutamente plasmata per evitare le scelte sbagliate.
La neve? Intralciava la produzione alimentare, le fasi agricole, gli spostamenti. Non era pratica. Quindi eliminata.
Qualcuno ha deciso tanto tempo fa e adesso chiunque viva nella società non possiede ricordi del prima, ma solo quelli di una generazione.
Ad eccezione di uno.

The Giver è il romanzo distopico che avrei voluto avere tra le mani negli anni caldi di formazione della mia identità. Viene rappresentata una società dalle rigide regole, ma per la quale così rigide non risultano, perché ignara che possa esistere un'alternativa. 
Un mondo dove la conoscenza è limitata, dove non si sa cosa siano la pioggia, la luce del sole, i colori, il dolore, la fame, la guerra. Nessun animale o buche nelle strade e colline. In cui i libri sono vietati: idee e pensieri che rendono umani. E la vita non termina in maniera naturale, perché la tristezza non è contemplata.
Anche il linguaggio è mutato nel tempo: se una cosa non esiste, non c'è necessità che ci sia la parola corrispondente. "Amore" è ritenuto ormai un temine desueto, arcaico, perché del sentimento non c'è più traccia.
Una società che ai vertici nega il cambiamento e quindi il miglioramento, poiché preferisce vivere nello scontato, nel prevedibile e quindi più facile. Una realtà fittizia, dove chi conosce sa solo quello per cui è stato addestrato e quello che si ripete da secoli.
La decisione fu presa tanto, tantissimo tempo fa... Queste sono le parole che Jonas sentirà ripetersi ogni qualvolta esploderà in lui il desiderio di cambiare l'immutabile regolarità. Ma alla fine troverà il coraggio di compiere un atto di ribellione per uscire dalla routine ed essere il motore della rinascita. 

È la stessa scrittrice a rivelarci nella postfazione l'origine e l'ambientazione di quel mondo, legato alla sua di realtà, alla sua adolescenza come "figlia di un militare", alla vita trascorsa dentro le basi, dominata da rituali che, se imposti, diventano rigorose regole.
Emozioni contrastanti emergono dalla lettura: curiosità, angoscia, impotenza, gioia, sorpresa. E poi orrore, lacerante.
Difficilmente però si riesce a lasciarlo più di qualche ora sul comodino.
Sicuramente è un libro che merita una lettura personale e intima per potersi godere qualche lacrima, ma anche condivisa ad alta voce, così da essere accompagnata nella crudezza di qualche passaggio e dare spunto a dibattiti ricchi di riflessioni e alla possibilità di svolgere un lavoro profondo sull'attuale società.
Jonas è il bambino che deve essere in ognuno di noi, pronto a cambiare, nonostante ogni modifica porti con sé dolore, pericolo e la non certezza di un miglioramento.

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Per voi Piccoli Lettori Crescono




INFORMAZIONI TECNICHE

TITOLO: The Giver
AUTORE: Lois Lowry 
EDITORE: Mondadori
TRADUZIONE: Simona Brogli
DATA DI PUBBLICAZIONE: ristampa 2021
FORMATO: cartonato
ETÀ DI LETTURA: dai + 10 anni
ISBN: 978880473879
PREZZO INDICATIVO: € 14,90
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