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BCBF2022: Ucraina e Russia alla Bologna Children’s Book Fair

giovedì 31 marzo 2022





La fiera del libro per ragazzi di Bologna è uno spazio che si riempie di progetti, colori, idee, creatività e che pone, con cura, l’infanzia al centro. Ogni stand, ogni angolo dei locali fieristici, è tappezzato di immagini potenti, che abbracciano sia il mondo fantastico che la realtà, anche quella più scomoda. Le narrazioni scorrono vivaci tra parole e illustrazioni, attraversano ogni genere di temi, senza indietreggiare.


 

 

È una bolla di meraviglia, la fiera mantiene intatto il suo fascino, nonostante gli eventi degli ultimi anni che hanno minato la serenità, le certezze, e che hanno sconvolto il mondo intero.

La fiera di quest’anno è stata caratterizzata dall’emozione generale per l’attesissimo ritorno, dopo due anni di assenza a causa della pandemia. C’era uno slancio generale da parte di tutti, una frenesia palpabile, che inaspettatamente ha dovuto cambiare il passo, restringere il sorriso che era già largo, perché la nuvola scura della guerra ha inevitabilmente offuscato gli animi. 

La Bologna Childrens Book Fair è un evento internazionale, il più importante del settore, e proprio perché riguarda l’editoria mondiale, non poteva ignorare quello che stava accadendo poco distante.
La tragedia in atto in Ucraina si è fatta sentire, potentemente, con un oggettivo vuoto, con l’ossimoro della presenza nell’assenza: i vuoti sono stati a dir poco straripanti!

Il padiglione 30 questa volta risultava “monco”, mancava il coreografico angolo russo, che eravamo soliti visitare, stavolta ci siamo trovati dinnanzi a un confine di pannelli bianchi e tende candide, come uno sbarramento, e stabilivano la soglia tra la fiera vissuta e l’assenza.
Lo stand ucraino, intanto, dal padiglione 26, gridava tutto il suo nero dolore, con frasi accese di blu e di giallo, da cui partiva la richiesta di supporto. 

 

La fiera dedicata ai libri per bambini, in questo spazio, ha perso tutti i colori.
Bianco e nero: in ogni caso, i due consueti angoli russi e ucraini erano spenti. In molti abbiamo avvertito ancora più forte il disagio di questo momento assurdo, ferito dalla guerra.


 

 

Uno stand inconsueto, ricolmo di libri ucraini, è stato posizionato all’ingresso dei due padiglioni 26 e 25, allestito in collaborazione con l’Ukrainian Book Institute e la BCBF Exhibitions. Campeggiava isolato, a rimarcare ancora l’eccezionalità del momento. 


 

 

Qui c’era un’apparente normalità, nell’esposizione di albi con ricche illustrazioni, come si è abituati a vedere nei vari stand che espongono i propri progetti editoriali. Nel tavolo di fronte alle schiere di libri ce n’era uno speciale, che è tornato attuale come non mai: 

 


La guerra che cambiò Città Tonda, di Andriy Lesiv e Romana Romanyshyn, già menzione speciale New Horizons alla BCBF del 2015 e tradotto in più lingue. Ed è quello che tutti ci siamo soffermati a sfogliare di più.

 


 

La Fiera ha preso posizioni concrete. Le assenze si sono fatte sentire in modo prepotente, causando dispiacere e dolore.
L’augurio e la preghiera sono quelli di tutti, che accomunano il mondo. Da un luogo come la fiera del libro, che il mondo lo abbraccia tutto, dove i confini non esistono, perché proprio da qui inizia il viaggio di tanti progetti, l’unica parola ad unirci è una: “PACE”, solo questa.

 





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