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SCELTI PER VOI: Il fiore perduto dello sciamano di K

sabato 26 settembre 2020


Davide Morosinotto ci ha abituato a romanzi avventurosi, avvincenti, con storie che coprono distanze ragguardevoli, 
con ambientazioni affascinanti. Viaggi che toccano più continenti e si districano nel territorio senza farci perdere la bussola, tanto è documentato ogni passo. I suoi personaggi compiono peripezie incredibili, perseguono con determinazione le loro missioni, sono ragazzi che cambiano passo dopo passo, crescono. Ci si appassionano e si cambia sguardo insieme a loro, con cui ormai si finisce per fare gruppo.

Ne Il fiore perduto dello sciamano di K siamo portati a perlustrare le Ande fino a giungere nell'intricata foresta amazzonica. 

Le illustrazioni di Andrea Guerri non forniscono solo mappe e dettagli, ma anche l’atmosfera, con tratti scuri e forti che fungono da cassa di risonanza alle potenti emozioni che trapassano le pagine.

Il libro racchiude la storia di Laila, figlia di un diplomatico finlandese che per lavoro si trova in Perù. I suoi capelli, di un biondo molto chiaro, sono una connotazione appariscente in un paese dove le persone hanno chiome scurissime, con riflessi quasi blu, come quelli dell’altro protagonista, El Rato. Ogni dettaglio è una semina, questa è una storia in cui si va a caccia di indizi. 

Corre l’anno 1986 e la prima ambientazione è desueta: un ospedale psichiatrico, nel reparto di pediatria.

Il disagio aleggia, a volte in modo greve. L’autore non fa particolari sconti alla situazione drammatica che sta descrivendo. Il problema di partenza, che scatenerà gli eventi, è infatti una patologia rara che non lascia speranze. Laila riceve una diagnosi spaventosa. Al di là dei riferimenti medici, sono le emozioni che sovrastano ogni spazio e stravolgono tutto. Dalla prima pagina il lettore inizia subito a fare i conti con le difficoltà che Laila deve affrontare, la lettura è indotta a inciampare per condividere il disagio della perdita della vista, il turbinio dei pensieri, la foschia che sempre di più portano lontano Laila da tutto e da tutti.


L’isolamento progressivo però non significa solitudine, Laila ha la fortuna di avere accanto El Rato, un nuovo amico pronto a tutto aiutare l’amica. Pronto anche lui a un grande cambiamento di vita.

Lo spunto per fare il grande salto verso l’avventura è dato dal ritrovamento di un misterioso diario scritto dal Dottor Clarke, nel 1941, in cui si descrivono le proprietà di un fiore rarissimo, che potrebbe essere capace di guarire Laila: è il fiore perduto dello sciamano di K. Ci sono pochi indizi certi, molti riferimenti vaghi, ma una volta avuto tra le mani il diario, i due ragazzi decidono di scappare dall'ospedale per intraprendere un viaggio pazzesco. È una fuga davvero rocambolesca, che cambierà i loro destini, fino a dove sarà possibile cambiarli: c’è misticismo, pure un aspetto magico, ma mantiene il limite serio dell’approccio rispettoso verso una patologia. L’autore affronta questo delicato argomento con garbo ma senza edulcorarne la crudeltà dei sintomi.

Il viaggio di Laila e El Rato infatti non regala sconti, ci sono anzi molti colpi di scena, la loro è una “super avventura”: si scontreranno con terroristi dinamitardi, trafficanti di droga, malintenzionati e truffatori, ma incroceranno anche brava gente, alcune persone si riveleranno provvidenziali e generose, esattamente come accade nella realtà. Anche l’episodio che appare più estremo, ricondotto agli anni e ai luoghi in cui la vicenda ha luogo, resta agganciato alla verosimiglianza. Il lettore non può prendere le distanze dall'obiettivo che i ragazzi devono perseguire e partecipa alla raccolta di indizi per trovare lo sciamano di K. Si resta in uno stato di urgenza, si avverte il bisogno estremo di entrare in possesso di quel fiore perduto dai misteriosi poteri.

Il ritmo è quindi incalzante, la corsa contro il tempo pare reale, la grafica partecipa a questi snodi emozionanti, e impietosa ci mostra quanto sia in difficoltà Laila, sebbene, come una tigre infuriata e ostinata, sfoderi attacchi a un destino che vuole ribaltare. Non si perde mai d’animo, la sua determinazione è grande, in ballo c’è la salvezza, forse. 

Un romanzo che porta lontano, per i luoghi visitati dai due ragazzi, ma anche molto in profondità, nei sentimenti dei personaggi, di cui scrutiamo lo spazio introspettivo. Si entra in contatto con i loro punti di vista, il romanzo procede per capitoli narrati in prima persona, si crea un racconto corale, caleidoscopico, e il lettore ha il privilegio di acquisire un insieme di informazioni che lo conducono sempre più dentro la storia. 

Un libro molto curato, interessante, sensibile e, ça va sans dire, avventurosissimo.

Seguire Davide Morosinotto è gustosissimo: è un autore vulcanico nella sua pacatezza. Ogni volta, riesce piacevolmente a stupire.

Buona lettura!


Informazioni tecniche

Titolo: Il fiore perduto dello sciamano di K

Autore: Davide Morosinotto

Illustratrazioni: Andrea Guerrieri

Editore: Mondadori

Codice: EAN 9788804719526

Formato: 23x14,5 cm, brossura, copertina rigida

Pagine: 430

Prezzo indicativo: € 17,00

Età di Lettura: da 12 anni



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