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SCELTI PER VOI: LA MIA VITA IMPREVISTA

domenica 1 dicembre 2024

 

Scorcio d'autunno dal finestrino di una macchina, dalla quale una ragazzina e il suo minuscolo amico immaginario stanno viaggiando verso una nuova famiglia. 

Sì perché Frances, questo il nome della protagonista, e Ciccio, quello del suo amico che era troppo solo e troppo spaventato per rimanere con la signora Pecora, la precedente affidataria non hanno una famiglia.

In realtà una Maps1, Madre per sempre1 come la chiama Frances, ci sarebbe anche, solo che lei non la vede da quattro anni e per non dimenticarla, la disegna, in quanto invece a Paps 1 non si sa dove sia finito. Ma la famiglia e la casa che sta per incontrare, le dice Giordano, l'assistente sociale, sono speciali, si troverà bene.

E così, in punta di piedi e un po' spaurita, Frances fa il suo ingresso in una grande casa gialla, dove l'attendono una Maps2, che fa la costumista e ha uno spazio di lavoro in cui diventerà presto bello nascondersi e immaginarsi in altri mondi, e nuovi fratelli e sorelle, Nico, che frequenta le superiori, Annabella, ribattezzata subito dalla protagonista BullaBella, per quel suo piglio sempre così deciso e capace di impartire ordine, Luca, anche lui ribattezzato Bro-Bro, il più piccolo di tutti e l'unico capace di accogliere non solo Frances, ma anche Ciccio, l'amico immaginario. Chiude il quadro familiare Paps2, Daniel, che di mestiere fa il ballerino e gira il mondo con i suoi spettacoli, motivo per il quale non c'è mai, salvo fare in realtà assumere sul finale un ruolo importante e delicato, che qui non svelo.

E così Frances si ritrova in una nuova bellissima casa, in una nuova accogliente famiglia, in una stanza tutta per sé come non ha mai avuto. Ma questo non basta a potersi fidare e a sentirsi davvero accolta. Ci sono poi dei confini che immediatamente BullaBella pone all'interno della casa, mentre le mostra la stanza dei costumi, la sala della musica, la cucina con un comodo salotto accanto al camino. E poi una porticina, confine ultimo, per il quale BullaBella avverte la nuova arrivata di non poter in nessun modo valicare. Frances ovviamente obbedisce, non è il tipo di ragazzina ribelle a cui piace farsi subito nemici. E poi ha sempre Ciccio di cui prendersi cura, deve proteggerlo, meglio stare buone. 

Ma di notte, quando il sonno tarda ad arrivare, rumori sinistri attraversano il silenzio della casa, e Frances, nonostante la paura, decide di uscire dalla stanza e andare a vedere.

Ed è proprio da quella porticina proibita che affiorano sottili lame di luce. 

Come attratta da una forza misteriosa, procedo verso la luce. Non riesco a fermarmi, vado avanti passo dopo passo, poi allungo una mano e con un dito do un colpetto al battente. Indietreggio di colpo come se il mio gesto potesse aver innescato un'esplosione e invece non succede nulla. Silenzio. Il solito silenzio che mi riempie la testa e poi scende in gola e quasi mi soffoca. Lascio passare alcuni secondi, Ciccio si nasconde dietro di me. D'accordo, vado avanti e stavolta procedo decisa e caccio la testa dentro la stanza proibita.

Ad attenderla ci saranno proprio Bullabella e Bro-Bro, che hanno messo in piedi un club investigativo, Caccole di pepe, per risolvere alcuni misteri, se e quando si presenteranno. E Frances, avendo mostrato coraggio e superato la prova, diventa a pieno titolo parte del club.

È proprio da quella porticina che la narrazione comincia a imboccare sentieri immaginifici che solo uno sguardo autenticamente attento al mondo dell'infanzia poteva cogliere e rappresentare. 

Il club infatti rappresenta non certo il motore principale della storia, ma l'occasione per guardare da un'altezza diversa il modo in cui i bambini osservano il mondo dei grandi e cercano di porvi rimedio, a modo loro, indossando tute mimetiche scure (cosa che fanno i protagonisti), uscendo fuori nella notte da una gattaiola un po' più grande del solito, cercando risposte a eventi che vedono sparire un gallo prezioso, cui segue una richiesta di riscatto e ricomparire una madre, Mirella Boschi, troppo giovane per prendersi cura di una bambina come Frances. 

Da quel punto di vista, da quella porticina, ogni cosa assume dimensioni e contorni inediti di cui i bambini protagonisti sanno però farsi carico, soprattutto è da quel punto di vista che iniziano a costruire relazioni profonde, che li rendono capaci di essere l'uno per l'altro, di vedere l'invisibile Ciccio e prendersene cura, senza giudicare, senza distruggere.

Accadono durante la narrazione moltissimi fatti, come accennato prima la ricomparsa della madre naturale di Frances, accolta anche lei all'interno della famiglia Borisnietzov, e con la quale la protagonista dovrà imparare a relazionarsi e in un certo modo anche a prendersi cura di questa madre-bambina, lo sconfinamento dei membri del club Caccole di Pepe in spazi altri e apparentemente pericolosi, dove entrano in relazione con persone-bambini in fuga da luoghi lontani e quelli sì pericolosi, il tentativo di recupero di un prezioso kimono di Maps2 che porterà i bambini ancora più oltre, negli spazi notturni e sconfinati della città, la fuga, che reale fuga non è, di Frances verso la casa dei nonni. Avvenimenti che, narrati in modo davvero incisivo, accattivante, capace inoltre di rappresentare in modo profondo il vissuto emotivo dei bambini, saranno per i protagonisti occasioni di crescita ma soprattutto di rappresentazione della ricchezza e della capacità delle azioni dei bambini, che spesso risultano essere addirittura invisibili al mondo degli adulti, tuttavia risolutive.

Un romanzo che sa mettersi in ascolto, decifrare, prendere in custodia le parole e i vissuti dei bambini, sa farne tesoro, ne riconosce le potenzialità e certamente anche le fragilità.

Spiccano poi nel romanzo le figure degli adulti, che non sono caratterizzate costruendo una semplice e banalizzante contrapposizione rispetto al mondo dei bambini, ma sanno ergersi anch'essi in tutta la loro complessità e fragilità.

A essere soprattutto rappresentata è la fatica e la incommensurabile bellezza delle relazioni umane e familiari, che non si districano secondo un ricettario di facile somministrazione, ma divengono nel corso della narrazioni anch'esse occasione per ripensarsi in un divenire abitato dalle sconfinate possibilità di volersi bene.

Un romanzo davvero intenso, ricco, raccontato in modo agile e mai scontato, con una ricerca linguistica che sa offrire ai lettori, bambini e adulti, un'occasione per sentirsi rappresentati ciascuno nei propri vissuti.

Non da ultimo, accompagnano le parole, le illustrazioni in bianco e nero di Daniela Demurtas che sanno perfettamente intercettare uno sguardo preciso e attento sull'infanzia e le sue movenze.

Consigliatissimo, per tutte e tutti, bambini e adulti.

INFORMAZIONI TECNICHE

TITOLO: La mia vita imprevista

AUTRICE: Giuliana Facchini

ILLUSTRATRICE: Daniela Demurtas

EDITORE: Camelozampa

COLLANA: I peli di gatto

FORMATO: 14x21, cartonato e illustrato, pagg. 224, font alta leggibilità EasyReading

CODICE EAN: 9791254642153

ETÀ DI LETTURA: 10+

COSTO: 16,90 euro








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