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SCELTI PER VOI: A CHI INSEGNA - CRESCERE POETI

domenica 29 dicembre 2024

Ci sono doni che incominciamo a camminarci incontro molto prima della loro attesa, doni che percorrono sentieri misteriosi e che si manifestano nella trama delle relazioni che li accompagnano.

Sono così questi due preziosissimi doni di cui vi parlo, mettendoli l'uno accanto all'altro, non solo per la vocazione cui chiamano, a stare nel corpo-segno delle parole, scritte e ascoltate, ma anche perché danno origine nel loro starsi vicini come a delle triangolazioni dell'incontro, tra lettrici/lettori e autrici e illustratrici, lettori che mi auguro potranno aprirsi a questa modalità della triangolazione, donando a loro volta e soprattutto generando nuovi incontri con le parole. Così è stato per me.

Dicevo che condividono la medesima vocazione, pur avendo una forma diversa.

Il testo di Claudia Mencaroni, che ha come titolo Crescere poeti e raccoglie nella forma classica di un libro, le riflessioni, lo sguardo, la pratica del suo fare poetico con bambine e bambini durante lunghi anni di sperimentazione. 

Non è tuttavia un manuale che vuole insegnare come si può fare poesia con i più piccoli. Vuole invece lasciare un segno, incidere un solco nel terreno delle pagine, mettendo a dimora suggestioni, semi-parole lasciate da altri poeti e poete, per auspicare un crescere poeti, che, come Claudia Mencaroni ha chiarito in incontro condiviso qualche settimana fa, può essere inteso sia in senso transitivo che intransitivo, cioè in quel sentire adulto di poter aiutare una bambina o un bambino a crescere poeta, ma anche dandosi come adulti la possibilità di crescere sé stessi come poeti, e forse, perché no, immaginare di farlo proprio insieme alle bambine e ai bambini.

E per fare questo Claudia Mencaroni parte da alcune domande che aprono in modo generativo lo spazio del fare della parola che è appunto la poesia. E la prima domanda che si pone non è cosa è la poesia, ma come, quali sono i modi attraverso i quali le bambine e i bambini possono toccare con mano, incontrare e sperimentare la poesia. È così che Claudia inzia, aprendo il cerchio, per costruire lo spazio della poesia e posare al centro interrogativi, immergendosi nella materia poetica e lasciando il giudizio fuori della porta

Ogni capitolo è ricchissimo di citazioni di poete e poeti amati dall'autrice, che in diverse occasioni sono stati compagni di viaggio dei suoi incontri, per entrare in contatto con la materia viva della poesia, per illuminare il sentiero e andare a cercare le parole della poesia e infine anche per provare a scrivere.

Quello che sopra a ogni cosa spicca è il senso di una ricerca che non vuole offrire pacchetti già pronti all'uso sul come fare poesia, ma vuole aprire squarci di visioni che possano, come ben suggerisce il sottotitolo, educare e educarsi allo sguardo poetico, mettendosi in cammino e in ascolto, attraverso un lavoro di cura che coinvolga il corpo, le parole, la carta, il sole, vissuti sottili, l'aria attorno, una penna, il brusio di un'attesa, il buio e una candela, nel rispetto di tutte le persone piccole, dentro il cerchio del fare poetico.

Un libro davvero imperdibile, che in questi giorni di auspicabile lentezza può davvero aprirci a una nuova e sempre antica essenza della parola poetica. 

A chi insegna è nato anch'esso sulla scia dei molti incontri che Cristina Bellemo ha avuto con bambine e bambini negli anni. 

In modo più specifico, come ci ha raccontato in occasione di un incontro nella fiera Più Libri Più Liberi, è da un quaderno cui aveva lavorato cercando di restituire, nell'urgenza delle parole, tutta la ricchezza, la complessità, ma anche la fragilità di quella relazione così fondativa tra insegnanti e bambine e bambini. 

L'incontro casuale con la casa editrice ha fatto il resto. E ne sono venute fuori 56 carte nelle quali attraverso frasi incisive, aforismi, e con il potente mezzo delle illustrazioni di Marianna Balducci, sono messe in scena vere e proprie storie, cui le parole spalancano porte per dire, ripensare, costruire nuovi sentieri tra e con bambine e bambini e i loro insegnanti, ma anche tra ogni adulto che si trovi a cercare relazioni significative con i propri bambini.

Anche in questo caso le carte non vogliono mostrare un fare univoco e assoluto per insegnare in questo o quest'altro modo, hanno invece il desiderio intimo di aprire lo spazio di un incontro, aprirlo a quello che spesso sta sotto il detto o non detto, e che in alcuni casi può far male, o si da per scontato. 

Le carte diventano così come i sassolini di Pollicino, possano aiutare a ritrovare il sentiero di una casa comune, una relazione, che a volte può essere faticosa e difficile da custodire.


E allora le carte, se condivise, aprendo quello stesso cerchio, di cui ci parlava Claudia Mencaroni, possono offrirci l'occasione per imparare anche a stare al cospetto della fragilità nostra e dei nostri bambini e della relazione che ci lega, per imparare a giocare insieme, attraverso le parole, e a costruire nuove occasioni di incontro.

Ma le carte sono, come dice il sottotitolo, anche un promemoria piccolo, e, per quello che mi riguarda, ho subito sentito, che quel pro-memoria, avrebbe riguardato anche me, così mi sono resa conto che le carte stavano parlando alla bambina che sono dentro dall'adulta che sono diventata, invitandomi a una forma di attenzione intima e provando a re-in-segnarmi una pratica di ascolto che è fondamento di ogni relazione, fuori e dentro di me. 

Le illustrazioni di Marianna Balducci, che abbiamo imparato a conoscere da numerosi suoi lavori, ma anche per il suo modo originale di essere sui social, sono davvero entusiasmanti, vorrei avere lo sguardo tenace e fresco di un bambino per lasciarmi letteralmente rapire dalla sua capacità di allenare lo sguardo a vedere cose significative in apparenti piccole cose invisibili.


È così allora che una bustina di tè diventa una sorta di prigione, in cui spesso i giudizi di altri ci confinano, oppure un sasso diventa la testa pesante e pensante di quando si fa fatica a seguire, a stare attenti, e non è una colpa, suggerisce l'autrice.

Anche questo allora è un lavoro preziosissimo che possiamo custodire in questo tempo lento, provando magari a giocarci in famiglia, con i nostri figli, nipoti, amici, e sperimentare quanto potenti e liberatorie possano diventare le parole e le immagini di questo modo di in-segnare, tracciando un segno tra noi invisibile, capace tuttavia di restituirci a relazioni vive e piene di senso.

Alla fine c'è anche un libretto delle istruzioni, che suggerisce solo alcune delle possibili occasioni di gioco da mettere in campo con le bambine e i bambini, seguendo le indicazione dell'autrice e dell'illustratrice. 

Non da ultimo se volete raccontare la vostra esperienza o avete immaginato la possibilità di una nuova carta, è possibile scrivere alla casa editrice, seguendo le indicazione offerte nel foglio delle istruzioni. 

Resta alla fine la vocazione di entrambi questi libri (le carte sono un libro a pagine sciolte, hanno detto entrambe, autrice e editore) quello di mettersi in ascolto delle bambine e dei bambini, garantire loro, attraverso la scoperta della parola poetica e del fare insieme, uno spazio di crescita in cui ciascuno possa sentirsi, riconoscersi, essere ascoltato, riconosciuto, semplicemente per quello che è: una bambina, un bambino, con tutta la sua complessità e la magnificente bellezza.

Per voi Piccoli Lettori Crescono

INFORMAZIONI TECNICHE

TITOLO: Crescere Poeti. Educare e educarsi allo sguardo poetico
AUTRICE: Claudia Mencaroni
ILLUSTRATRICE: Luisa Montalto
EDITORE: Verbavolant
FORMATO: brossura, pagg. 188
CODICE EAN: 9788899931582
ETÀ: dai 9 anni 
PREZZO INDICATIVO: euro 15

TITOLO: A chi insegna. Promemoria piccolo
AUTRICE: Cristina Bellemo
ILLUSTRATRICE: Marianna Balducci
EDITORE: Settenove
FORMATO: 56 carte illustrate 
CODICE EAN: 9791281477056
ETÀ: per tutti 
PREZZO INDICATIVO: euro 23


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