"... Ci sono mamme che di mestiere fanno le poliziotte. Altre sono maestre, altre ancora cassiere, scienziate. La mia mamma, invece, è una guerriera!
Per questo è la mamma più coraggiosa, in gamba e super del mondo!Lei ha una missione da compiere molto importante: sconfiggere il Drago Mangiatempo. Quello è un tipo di drago che solo le mamme possono combattere.Io non ho paura perché la mia mamma si impegnerà molto per batterlo.Anche se so che ci vorrà un bel po’, tanto come il passare di tutte quante le stagioni..."
Il tempo è sempre prezioso, ci sono situazioni però che lo risucchiano, che rubano i momenti felici. La malattia e il suo decorso è una di queste situazioni mangia tempo, coinvolge tutta la famiglia, non solo chi la combatte. Il tempo è rallentato, non si contano i giorni ma le stagioni, un tempo che i bambini riconoscono, ricostruendo i rituali che danno conforto.
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Questa è la storia di un bambino che sta accanto a sua madre, e che purtroppo scopre di avere il cancro. All’inizio sembra tutto normale, la malattia non si fa vedere, è sleale, si nasconde. Il bambino si schiera al fianco della madre, quando è chiamata a combattere, la malattia diventa il drago. La storia è narrata dal bambino, che osserva tutto, segue quello che accade alla mamma. È la metafora di ciò che capita realmente: la mamma non è sempre disponibile per giocare, deve assentarsi per iniziare a fare esami e affrontare l'operazione e la degenza, cambiando via, via anche nell’aspetto.
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Il libro nasce per una precisa esigenza: essere uno strumento oltre che narrativo, di supporto e aiuto a misura di bambino.
È rivolto a tutta la famiglia e in primis, appunto, ai bambini. Non è necessario, e nemmeno utile, nascondere al bambino le dinamiche complesse di questa battaglia.
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L’importanza di questo progetto sta proprio nell’attenzione ai bisogni: il protagonista ha necessità di far parte di quello che sta accadendo. La mamma è una guerriera che si trasforma nel tempo, da cavaliera a corsara che va per mare, sempre nella sua guerra contro il drago che battaglia dopo battaglia, diverrà sempre più "piccolo e meno aggressivo"... In questo, ha il supporto di tutti, e quando non si sente bene come per “le alici che deve mangiare”, metafora di quelle cure, le chemio, che la fanno correre in bagno perché sono troppo "salate", anche se poi fanno bene, il bambino sa che sono tappe passeggere e necessarie per impegnarsi a vincere la battaglia.
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La storia è esplicita, nel suo essere delicata e anche fiaba, la trasposizione degli eventi è studiata attentamente, per poter essere bella da leggere e terapeutica insieme, ne fa un vero strumento di aiuto. Per questo motivo confluiscono nel progetto più competenze: la penna di una delicata e accurata scrittrice, le illustrazioni piene di colore e rimandi simbolici, e le indicazioni professionali di chi lavora da anni con pazienti malati di cancro e le loro famiglie, con un’attenzione speciale verso i bambini.
Il drago, che all’inizio non si vede, che è subdolo e silenzioso, viene illustrato via via tra la realtà e le fantasie del bambino. Il bambino è coraggioso, si schiera dalla parte della mamma, anche lui è un cavaliere nella sua fervida immaginazione, le illustrazioni sono sempre delicate e empatiche, addirittura sorridenti nel gioco del camouflage.
Da estate a estate, in un giro di stagioni, la mamma va a caccia del drago e comincia la battaglia, al suo fianco avrà il piccolo cavaliere che, insieme a tutti, non si fa scoraggiare, stagione dopo stagione, perché c’è sempre una luce potente che punta sulla speranza e delinea la rotta in questa tempesta familiare. Tra le pagine sono ben riconoscibili le fasi della malattia e anche i sentimenti del bambino, i colori, come il verde, caratterizzano le sue emozioni. Il colore, infatti, è importante in questa storia, come lo è il nastrino rosa della lotta contro il cancro. Nulla è affidato al caso o alla sola immaginazione.
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Questo progetto ha raccolto tanta energia e cura.
Ha un’attenzione speciale affinché possa davvero esprimere e supportare una condizione tanto difficile e dolorosa. C’è tutta la delicatezza e l’impegno che l’argomento richiede.
"La mia mamma e il Drago" è un libro necessario, che deve poter raggiungere tutte le famiglie che affrontano questo tipo di battaglia. L’autrice ne conosce bene ogni tappa, purtroppo le ha affrontate attraverso un’esperienza familiare, lo spessore e la coerenza della metafora utilizzata hanno alla base questa profonda sensibilità personale.
Nell’appendice si trovano altri contenuti. C’è la storia del nastro rosa e di Charlotte Haley, che per prima iniziò la battaglia per sensibilizzare le persone e le autorità sulla prevenzione, che cercò di incentivarne l’attenzione attraverso molte iniziative, contraddistinte dal suo nastro color pesca, divenuto poi simbolo della prevenzione con il colore rosa che tutti conosciamo.
In fondo al libro prende la parola la neuropsicomotricista e psicopedagogista Elena Zighetti, che descrive il trauma della malattia dal suo punto di vista terapeutico. Dichiara subito che la malattia sconvolge tutto e tutti, quindi affronta la battaglia, il cambiamento, la speranza e sottolinea i passaggi importanti, con consigli pratici e onesti, nel rispetto dei sentimenti di tutta la famiglia e soprattutto dei bambini.
È un libro illustrato per i bambini, ma grazie al percorso di supporto che si trova nella parte finale con domande e risposte, risulta utile anche per gli adulti.
Contiene testo e immagini sensibili, accurate e poetiche.
Un libro necessario, oltre che bello da leggere!
A tutti buona lettura!
Informazioni tecniche
Titolo: La mia mamma e il Drago
Autrice: Isabella Paglia
Illustratrice: Francesca Corso
Editore: Clavis
Collana: Album illustrati – Parliamone insieme
Codice: EAN 978-8862584821
Formato: 27 x 27 cm, rilegato
Pagine: 36
Prezzo indicativo: € 15,15
Età di Lettura: da 4 anni