1986, Angelo arriva insieme al padre Pietro a Cavazza, in provincia di Belluno. La promessa era chiara, avrebbe dovuto essere una vacanza vera, padre-figlio, ma ad Angelo basta poco per intuire che dietro c'è dell'altro.
Intanto il luogo: un paese di montagna con pochi abitanti, in cui si prospettano ben poche distrazioni, per Angelo è decisamente Cacazza.
Il primo incontro è con un anziano del luogo, nel bar, ancor prima di raggiungere la casa affittata per il soggiorno, e gli conferma già qualche sospetto che purtroppo nutriva.
"Siete qui per le luci?" riprese il vecchio in un italiano perfetto.
"Le cosa?"
"Le luci. Sulla montagna." Accompagnò la frase con un gesto incerto della mano che probabilmente stava a indicare la direzione della cima.
Angelo tirò su con il naso per darsi un contegno. Anche quel vecchio sapeva di suo padre, quel vecchio svalvolato che parlava una lingua sconosciuta. Anche lui sapeva perché erano lì. Altro che vacanze. "Non so, non credo" mormorò a disagio.
"Vengono. Un mucchio di persone. Vengono perché i vot vider. Vogliono vederli."
Angelo avvertì una scarica gelata attraversargli le ossa.
"Vogliono vedere chi?"
Il vecchio aprì la fenditura cava che aveva al posto della bocca nella malriuscita imitazione di un sorriso. Ma non aggiunse altro. Fece solo quel gesto vago, ancora una volta, indicando la montagna.
Ecco. Non bastava aggiungere altro perché Angelo aveva già visto, tra i bagagli del padre, gli scatoloni da cui spuntavano le sue strambe attrezzature. Altro che vacanza, si ripete tristemente il ragazzo, erano lì per la solita fissazione di suo padre: avvistare i Grigi! La delusione era già contemplata da Angelo, che si sente intrappolato in questa bizzarra situazione che pare appartenere solo a lui.
Non è facile convivere con lo "strano", perché è così che viene chiamato suo padre, da quando sua madre è scomparsa e si è convinto che sia stata rapita dagli alieni, i Grigi appunto.
Come se non bastasse, appena entrano nella catapecchia delle vacanze, Angelo avverte un forte odore che proviene da uno stanzino. Non manca proprio nulla.
L'autore è il premiatissimo Guido Sgardoli, che ci cattura fin dalla prima pagina.
Senza nemmeno accorgerci, siamo già accanto ad Angelo e avvertiamo lo stesso disagio nel constatare l'inizio di una ennesima vacanza stramba, di quelle che non si vorrebbe proprio vivere, in cui si familiarizza con la solita e inutile caccia ai Grigi. Angelo è scettico, imbarazzato, e ne condividiamo la frustrazione, lo seguiamo senza esitare lungo le sue perlustrazioni del bosco, nei giochi di simulazione armato di Liquidator: è la sua fuga da una situazione insopportabile ma obbligata.
Angelo si sente solo, ma per poco, perché fortunatamente incontra Claudia. Lei è figlia di una coppia che ama vivere nella natura e anche per questo conosce molto bene i boschi che perlustra da tempo. La loro coalizione è quasi immediata, si capiscono al volo, e condividono una condizione che li fa sentire vicini. L'incontro con una persona affine e accogliente è anche la svolta per accettare meglio questo soggiorno forzato. Claudia è l'occhio estraneo che fornisce un nuovo punto di vista anche sull'ossessione di suo padre. Questo nuovo sguardo però, mette in moto anche un nuovo bisogno, crea scompiglio nelle poche certezze, e individua segnali nuovi, anche preoccupanti, che via via iniziano a spiccare sempre di più. Claudia è l'alleata migliore che si possa avere, acuta com'è, mostra al nuovo amico quanto siano strani un po' tutti.
La storia procede con un ritmo così incalzante che risulta difficile smettere di leggere, le trame secondarie si intrecciano e infittiscono il bosco da esplorare, senza riposo. Gli indizi diventano intriganti e la situazione generale evolve nello stesso crescendo di "stranezza collettiva" che ricorda, e cita, il famoso film "Incontri ravvicinati del terzo tipo" (1977, regia di Steven Spielberg), indelebile imprinting fantascientifico per la mia generazione.
Guido Sgardoli infatti non ha stravolto l'immaginario che, nel bagaglio culturale di ognuno, rappresenta l'alieno, i Grigi sono proprio quelli che il lettore ha già bene in mente. A catturarci è proprio la storia. Sono la ricerca di verità, il bisogno di conferme, il tormento di Angelo che ha troppe domande senza risposte, e diventano presto le stesse del lettore. Il protagonista si pone interrogativi importanti, che non riguardano solo l'esistenza o meno dei Grigi, ma interessano i suoi genitori, la sua vita, quello in cui ha sempre creduto.
Di questo libro non si può rivelare di più, per non guastarsi il gusto della lettura, non tanto per il finale, quanto per tutto il percorso in cui ci conduce Angelo.
L'autore sparge una ricca semina tra le pagine: l'odore strano che fin dall'inizio proviene dallo stanzino della casa, oggetti come il Liquidator e tanti altri spunti e indizi che verranno identificati via via. I due ragazzi e il lettore fanno come Pollicino, raccolgono questi semi mentre cercano la strada giusta da percorrere. I brividi e il mistero non mancano, e nemmeno i colpi di scena. Un libro sorprendente, di fatto, originale e decisamente avvincente.
Per gli amanti del genere fantascientifico, ma non solo, una storia che rende la lettura gustosa, e peccato che, inesorabilmente, finisca…
Informazioni tecniche
Titolo: I Grigi
Autore: Guido Sgardoli
Editore: DeAgostini
Collana: Le gemme
Codice: EAN 9788851172930
Formato: 21,5x14,5 cm rilegato, copertina rigida
Pagine: 321
Prezzo indicativo: Euro 14,90
Età di lettura: 9-12 anni
Buona lettura!