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CHI: Harper Lee. La Luce oltre

venerdì 8 settembre 2017

Silenziosa, tranquilla, precisa. Scrisse un libro e mandò in pensione il razzismo. Il suo pallino? Leggere. 

 

Si può vivere in punta di piedi. E fare un sacco di rumore. 
Si può scrivere un solo romanzo. E stare zitti per tutta la vita. 
Si può diventare l'ombra di un grande scrittore, l'idolo di un'intera nazione, l'icona dell'emancipazione. E restare in disparte, sparire dai rotocalchi, chiudersi nel proprio salotto.
Per fare cosa? Per leggere un altro libro. 
Chi più sa, più vuole sapere.
Sto parlando di Harper Lee, classe 1926, cittadina del profondo Sud U.S.A Alabama, autrice di: "Il buio oltre la siepe",
titolo originale " To Kill a Mockingbird "(Uccidere un usignolo).
Harper era un maschiaccio, si vestiva male e leggeva bene. No, anzi, benissimo. 
Come tutti gli scrittori, provò a fare altro, ma il richiamo delle parole fu più forte delle sirene di Ulisse. 
Entrò e uscì dall'Università. Si mise persino a staccare biglietti per una compagnia aerea. 
Poi, un Natale, una coppia di amici le inviò una busta come regalo. Dentro c'era un assegno e un biglietto che diceva: 

"Ti regaliamo un anno senza lavoro. Usalo per scrivere quello che ti piace. Buon Natale, carissima".

L'estate successiva partoriva "Il buio oltre la siepe", l'equivalente in letteratura di una ghigliottina per il pregiudizio razziale negli Stati Uniti degli anni Cinquanta.
(Se non l'avete ancora letto vi restano due cose da fare alla svelta : comprarne una copia e guardare il bellissimo film)
Nel 1962 uscì il film, appunto, tratto dal omonimo romanzo, diretto da Robert Mulligan,  quello con il bravissimo Gregory Peck nella parte di Atticus Finch. In bianco e nero certo, roba di altri tempi, ma di quei capolavori che non sbiadiscono mai.
Harper scrisse poco altro. 
Aiutò l'amico Truman Capote nella stesura del grandissimo "A sangue freddo" (anche questo da non perdere, interpretazione magistrale di Philip Seymour Hoffmann).
Per il resto, Harper preferì il silenzio e i libri alle interviste e alle prime pagine.
Da buona lettrice, da donna scafata, da persona intelligente, andava ripetendo: 

"I libri migliori non sono quelli che ti dicono cosa pensare, ma sono quelli che ti fanno pensare". 

Come sempre, fece la differenza


Una scena del film omonimo con Gregory Peck nel ruolo di Atticus Finch
Locandine originali

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