Madelief da grande vuole fare il costruttore di
case. O forse la contadina. O la guardiana dello zoo. Nel frattempo gioca con i
suoi amici Roos e Jan-Willem a lanciare le bambole, agli indovinelli (ma se
loro indovinano, dice che hanno sbagliato), a fare la mamma e loro i bebè (ma
Jan-Willem preferirebbe fare il “cauboi”), a scrivere un giornale.
Madelief vuole sempre avere ragione, Jan-Willem è
un po’ frignone e Roos pensa prima di tutto ad accudire il suo bambolotto. Sono
bambini normali che bisticciano, che si prendono in giro, che si arrabbiano e
si entusiasmano per cose all’apparenza di poco conto. Molti scrittori li
racconterebbero con enfasi, per celebrare le gioie dell’infanzia, oppure
seminando piccole prediche e insegnamenti moraleggianti, ma non Guus Kuijer.
L’autore olandese ha da tempo abituato i suoi
lettori italiani (quelli più grandicelli, che hanno letto e amato Il libro di tutte le cose e Per sempre insieme, amen e gli altri
romanzi della serie di Polleke) ad uno stile asciutto ed essenziale, che in Madelief. Lanciare le bambole diventa
ancora più stringato, per andare anche incontro alla giovanissima età dei
lettori a cui è destinato. I quaranta brevi capitoli che lo compongono sono
altrettante storie autoconclusive, quasi degli sketch fitti di dialoghi e situazioni
che si susseguono senza un preciso filo conduttore o sviluppo cronologico.
Questo potrebbe inizialmente spiazzare i lettori
ancora un po’ acerbi, che magari si aspettano di essere condotti nel mondo dei
personaggi attraverso le descrizioni o con l’aiuto di una voce narrante, e di trovare
il seguito di tutti gli episodi rimasti in sospeso.
Ma con un po’ di pazienza, mano a mano che si
legge si imparano a conoscere i protagonisti, le loro famiglie e il mondo in
cui vivono, a sentirli vicini e sorridere con loro quando affrontano imprese
come andare a fare la spesa da soli, portare dal veterinario un piccione ferito
o aiutare un venditore ambulante di fiori in cambio di una lauta paghetta.
Non mancano i chiaroscuri, nel mondo infantile
raccontato da Kuijer. Se Madelief è pronta a difendere il suo amico Jan-Willem
da un gruppo di bulli e a consolarlo quando i genitori litigano, è altrettanto
vero che la bambina non esita a sperimentare la brutta fine che fa una povera
lumaca cosparsa di sale e a spendere i 6 euro contenuti in un portafoglio
smarrito per comprarsi un pallone da calcio. Questo sguardo sincero e anti
conformista sul mondo dei bambini ha consentito al libro di non invecchiare
affatto dopo più di quarant’anni.
I cinque libri che compongono la serie Madelief, di cui Lanciare le bambole è il primo, furono infatti pubblicati in Olanda
fra il 1975 e il 1979. Ora sugli scaffali italiani aspettiamo anche i seguiti, grazie
a Camelozampa, il piccolo editore indipendente che sta portando in libreria
numerosi autori europei e nostrani lontani dai consueti schemi dei generi e
della serialità per bambini e ragazzi. Senza dimenticare l’accessibilità: Madelief. Lanciare le bambole è stampato
con font EasyReading, ad alta leggibilità, adatto anche ai dislessici.
In un libro per primi lettori non dovrebbero
mancare le illustrazioni, in questo caso ci pensa Marta Baroni, che ha uno stile
fresco e dal taglio fumettistico, tanto che ai suoi simpatici personaggi mancano
solo i balloon che escono dalla bocca per iniziare a muoversi lungo le pagine.
L’illustratrice deve aver fatto una ricerca
iconografica su Madelief e i suoi adattamenti, visto che fin dalla copertina ci
restituisce, con piccole varianti di colore (i bambini italiani non sono tutti
biondi come in Olanda!) le pettinature e
l’abbigliamento della protagonista e dei suoi due amici, Jan-Willem e Roos,
così come vengono presentati nella serie tv olandese degli anni Novanta:
un’altra prova di quanto in patria questo personaggio autentico e non convenzionale sia
conosciuto e amato.
Titolo: Madelief.
Lanciare le bambole
Autore: Guus Kuijer
Illustrazioni: Marta Baroni
Traduzione: Valentina Freschi
ISBN: 9788899842055
Pagine: 192
Prezzo: 13,90 €
Data di uscita: settembre 2017
Per Piccoli Lettori Crescono
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