IVG, una sigla brevissima che
racchiude uno dei drammi più grandi che possano capitare nella vita di una
donna. Interruzione Volontaria di Gravidanza. Tre parole che non lasciano
indifferenti nemmeno a leggerle così, come semplici segni neri su sfondo
bianco.
Affrontare un tema tanto delicato in
un romanzo - tanto più se rivolto a lettori molto giovani, quelli che
l’editoria etichetta con il binomio inglese “Young Adult” - è sicuramente
un’impresa difficile anche per il più bravo degli autori, ma non è tutto. Pubblicare
oggi, in Italia, un libro su un tema tanto spinoso, è una scelta facile quanto
maneggiare del metallo incandescente a mani nude. A detta degli esperti di
letteratura per l’infanzia informati e super partes come possono essere docenti
universitari che si occupano della materia, il nostro Paese sta subendo
un’involuzione culturale che rende sempre più difficile e rischiosa l’uscita di
libri su temi che, solo per il fatto di essere affrontati, potrebbero urtare la
sensibilità di alcuni anche indipendentemente da come questi temi vengono
trattati. La difficoltà non riguarda solo il delicatissimo ambito della
children’s literature, basti pensare che nel momento in cui si scrive questa
recensione, digitando su un motore di ricerca le parole “gravidanze indesiderate Italia”, il
primo risultato che appare è un articolo di ilmessaggeroit che risale
addirittura al 2014, il cui titolo “Una gravidanza su 5 è indesiderata. Boom di
mamme a 14 anni, allarme in Italia” dà (o dovrebbe dare) molto da pensare, come
anche il dato contenuto nell’articolo: “nel 2010 il 4,2% di interruzioni
volontarie di gravidanza sono state eseguite da ragazze under 18”.
Fermo restando che il metodo
migliore per ridurre queste cifre drammatiche rimane una buona educazione
sessuale da effettuare in famiglia e (anche questo è sempre più controverso e
complicato) nelle scuole, cosa succede quando la contraccezione non c’è stata o
ha fallito?
Come ci si può ritrovare in una situazione tanto straziante? Come si
arriva a compiere una scelta tanto dolorosa? Quali conseguenze fisiche e
psicologiche può avere? Che tracce può lasciare? E in caso contrario, che
conseguenze ci potrebbero essere sulla vita di una madre non felice e,
soprattutto, di un figlio non voluto?
In La figlia del dottor Baudoin
non ci sono, giustamente, tutte le risposte o, ancora peggio, delle risposte
per tutti. C’è una storia principale con più di una piccola storia secondaria,
che riescono nell’unico intento sensato in un romanzo del genere: mostrare come
ogni caso sia dolorosamente unico, senza giudizi o moralismi, senza assoluzioni
o condanne, senza certezze e vie da seguire valide per tutti.
Se, come detto molte volte da molti
esperti, i libri devono essere dei simulatori di volo, qui abbiamo un perfetto esempio
di come può essere pilotare un aereo nelle condizioni più difficili e
pericolose, come durante la tempesta perfetta o in azioni di guerra.
Violaine ha diciassette anni, ed è la sorella maggiore in una tipica
“famiglia bene”: il padre e la madre svolgono una professione prestigiosa, sono
sicuramente benestanti e apparentemente felici, istruiti, aperti, pronti a parlare con la
figlia di argomenti “tecnici” come l’uso del contraccettivo più affidabile. Ma
sono stati in grado di affrontare discorsi più difficili da maneggiare, come la
possibile fine di un sentimento, o le mille strade dolorose che può prendere un
amore?
Violaine commette una leggerezza, una sola. I ragazzi la corteggiano,
i compagni (forse soprattutto quelli che vengono respinti), la chiamano “repressa”.
La ragazza crede di potersi staccare di dosso questa etichetta senza
conseguenze, ma impara a caro prezzo che la sua scelta la porterà a dover compiere
altre scelte molto più laceranti. La sua esistenza si frantuma: c’è una
Violaine sola, unica responsabile del suo e dell’altrui destino; c’è una
Violaine che scopre le storie di molte altre donne al suo stesso bivio, tutte
per motivi diversi, che non sempre prenderanno la stessa decisione; c’è la
Violaine lontana da tutto e tutti, persino da se stessa; c’è la Violaine che
volente o nolente si ritrova vicinissimi un padre, una madre, un fratello, una
sorellina, una migliore amica e persino un nuovo amore. E ricomincia ad andare
a braccetto con la vita capendo una cosa sconvolgente: che ogni dramma, anche
quello più terribile, può andare a braccetto con la speranza e far continuare
anche il più tormentato dei voli.
Info editoriali
Titolo: La
figlia del dottor Baudoin
Autore: Marie-Aude Murail
Traduttore: Sara Saorin
Copertina:
Rossana Bossù
Editore: Camelozampa
Collana: LE
SPORE (Young Adults)
ISBN: 978-88-99842-07-9
Pagine: 208
Prezzo indicativo: €15,90
Età di lettura: 15 +
Per Piccoli Lettori Crescono