Le sorelle McCready, Fiona, di quattordici anni, Marlin, di dodici, Natasha, di dieci, e Charlie, di otto, erano cresciute in una famiglia missionaria, ed erano sempre state abituate a saltellare felici e in tutta sicurezza da un capo all'altro del mondo. Finché un giorno i loro si concessero la prima vacanza in assoluto, avendo ricevuto un gruzzoletto da uno zio in età avanzata che "soffriva molto" per il fatto che non avessero mai celebrato la luna di miele e li aveva invitati in Thailandia, dove gestiva un piccolo hotel. Genitori, zio e hotel furono spazzati via da uno tsunami. All'epoca le quattro figlie vivevano nel Borneo, in una casetta nel folto della giungla, senza internet né telefono, con una volontaria della chiesa che veniva a dar loro un'occhiata, ma che non poteva continuare a prendersene cura, perché aveva altri progetti.
Comincia così la bellissima storia, pubblicata di recente in Italia, della nota e pluripremiata autrice per ragazzi, Polly Horvath, senza tanti giri di parole, andando subito al cuore delle vicende che fanno scattare in avanti il lettore: quattro ragazzine sono divenute in un istante e improvvisamente orfane di entrambi i genitori, sono isolate in mezzo a una foresta e nessuno sembra potersi prendere cura di loro, se non per un periodo limitato di tempo.
Anche la signorina Mrs Wheaterspoon, che farà la comparsa di lì a qualche riga dall'incipit, resterà con loro un anno, e poi finalmente riuscirà a trovare loro l'ultima estrema sistemazione, in una casa a Pine Island, presso una prozia, di nome Martha McCready, definita dalla compianta madre delle ragazzine, una tipa piuttosto stramba.
Ma la storia, quella profonda, è scritta come in un sussurro, gesto dopo gesto, dialogo dopo dialogo, e ha che fare con la capacità delle quattro ragazzine di restare, nonostante la vita continui a riservare loro niente altro che catastrofi, irrimediabilmente attaccate alla vita.
Sì, perché a morire non sono solo i genitori, ma persino quella prozia Martha, sulla quale, tante speranze erano state riposte, non solo dalle quattro sorelle, ma anche dalla signorina Whaeterspoon, che oramai non faceva altro che disperarsi a ogni rifiuto da parte degli altri parenti.
La prozia Martha, infatti, che avrebbe dovuto accogliere le quattro sorelle in aeroporto non si presenta e Fiona, Marlin, Natasha, Charlie, senza perdersi d'animo, riescono ad arrivare alla fattoria, dove risulta chiaro, dai letti preparati per loro, di essere attese, eppure di quell'unica parente non si scorge nemmeno l'ombra.
Sarà lo scorbutico vicino di casa, Al, amico della zia, a metterle al corrente della morte improvvisa della donna. E così le quattro ragazzine si ritrovano sole in una grande fattoria ai margini del bosco presso St Mary's By the Sea, Pine Island.
È da questo momento che davvero la storia prende il volo: perché ora le quattro sorelle, guidate da Fiona la più grande, dovranno escogitare innumerevoli sotterfugi per nascondere al mondo dei grandi di vivere da sole. Tutto ciò che vogliono è evitare l'arrivo dei servizi sociali, che con ogni probabilità, nel tentativo di darle in affido, le separerebbe.
E loro si organizzano in modo impeccabile, quasi impeccabile, perché a volte la piccola Chiarlie si lascia sfuggire qualcosa, e perché Al, al quale in cambio di cene e di un piccolo compenso settimanale, Fiona ha chiesto di essere il loro finto tutore legale, quasi mai riesce a essere all'altezza del ruolo, così irascibile e insopportabile.
E poi c'è la scuola, dove la zia le aveva già iscritte e nella quale per fortuna trovano la preside Webster che, per aver vissuto l'esperienza di vivere da sola, sostiene e aiuta le ragazze, riconoscendo il loro desiderio di rimanere insieme sempre.
Tutto funziona in precario equilibrio, retto con estrema responsabilità da Fiona che coordina il gruppo e riesce a far fronte alle esigenze soprattutto delle due sorelle più piccole, Natasha, più introversa e amante della natura, e giovane e promettente ornitologa, e Charlie che attraversa lo spazio della fattoria sempre con estrema cautela, pronta ad avvistare ogni sorta di pericolo, come poi effettivamente accadrà nel prosieguo della storia, quando avvisterà il giovane Billy, un orso che ama la spazzatura e gli oreo.
Non mancano i colpi di scena, la sparizione di Natasha nel bosco, il matrimonio tra la preside Webster e la guardia forestale Donald Pettinger, che si era occupato di portare Billy lontano dalla zona abitata, e non mancano nemmeno delusioni, lacrime, dolore, rabbia.
Eppure tutto sembra procedere esattamente come nella vita, quando a fronte di situazioni complicate, di dolori imprevisti e sradicanti, ci resta attaccato con pervicacia sulla pelle e nel cuore un pulviscolo di speranza, che seppure invisibile e a tratti inudibile, ci spinge avanti, spinge avanti soprattutto le giovani e meravigliose protagoniste di questa storia che ribadiscono al mondo, al lettore, la possibilità di farcela anche da sole, con un solo e unico obiettivo, retare unite, proteggersi e volersi bene.
Fanno da contraltare alle figure delle ragazze, quelle degli adulti, che tutti a vario titolo si dimostrano sempre inadeguate a svolgere il ruolo da adulti: in cima a tutti si posiziona Al, sebbene poi il finale gli si riservi un capovolgimento di ruolo che non anticipo, ma che per quasi tutta la storia resta chiuso nell'isolamento lamentoso di uomo deluso, addolorato e scorbutico; e poi l''avvocato Mr Pennypacker, chiuso nel suo ruolo, seppure necessario, di controllo dei documenti ma intrappolato nell'inimicizia che lo contrappone a Al, e sordo alle reali necessità delle quattro sorelle; ma anche la giovane e promettente preside Webster, nella quale il lettore spera fino all'ultimo, alla fine non riesce a volare verso un finale solare e risolutore, che forse sarebbe apparso scontato e tutto sommato annunciato, ma che avrebbe dato alle protagoniste un po' di sollievo.
Ciò che convince della narrazione, tradotta in maniera impeccabile da Alice Casarini, è il tono mai melodrammatico, ma sempre lieve, anche nel raccontare i momenti più dolorosi, che non mancano, e che a tratti si fa ironico, divertente, una scrittura che ci conduce con leggerezza senza però essere banale o banalizzare la situazione, semplificandola.
Accompagnano la storia i bellissimi e evocativi disegni di Veronica Truttero che portano in primo piano anche un altro grande protagonista delle storia: la natura rigogliosa in cui si incontrano il bosco, le cime dei monti, il mare e la spiaggia, moltissime specie di uccelli che nello sguardo di Natasha diventano riconoscibili e vicini, l'orso Billy, e le diverse specie di piante. Disegni che offrono la possibilità al lettore di posare lo sguardo dentro la storia, sui volti dei protagonisti, desiderando di andare di pagina in pagina, per arrivare fino in fondo.
Un libro consigliassimo non solo ai giovani lettori, ma anche agli adulti.
Per voi Piccoli Lettori Crescono,