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Anna dai capelli rossi: diventa una serie TV

martedì 25 luglio 2017

Netflix ha pubblicato il primo trailer di un remake
più contemporaneo dell'anime giapponese che affronterà anche tematiche importanti:
dal bullismo all'identità

Un classico di animazione e letteratura, riadattato così da poter essere serie televisiva. Anna dai capelli rossi, la cui storia di riscatto e caparbia è rimasta immutata, debutterà su Netflix il 12 maggio. Otto gli episodi della produzione, il cui primo trailer ha mostrato come, accanto alla storia creata nel 1908 dalla scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery, possano coesistere temi che la cronaca contemporanea vuole essere caldi. Anna Shriley, più ottimista e solare della ragazzina animata che – nel 1979 – l’ha portata in televisione, è l’orfana di sempre, finita dopo diverse peripezie umane e burocratiche a Green Gables. Nella cittadina, è ospite inattesa dei fratelli Marilla (l’attrice Geraldine James) e Matthew Cuthbert (l’attore R.H. Thomson), la cui vecchiaia e solitudine è la stessa cui si è fatto riferimento nell’anime.
La quiete, però, di quel paesino non è la medesima cui il cartone animato ci ha abituati. Perché Anna Shirley, che nella serie televisiva avrà il volto della giovanissima Amybeth McNulty, sembra essere la versione, dinamica e ottimista, della ragazza dai capelli rossi. Determinata a trovare il proprio posto a Green Gables, la tredicenne è forte e incosciente, specchio di quel che ogni ragazzino dovrebbe essere.
Più leggera dell’anime omonimo, la serie tv di Netflix ha scelto poi di utilizzare le nuovi doti di Anna per esplorare tematiche estranee al romanzo originale. Bullismo e femminismo, ricerca di un’identità e derive del pregiudizio sono alcuni degli elementi con cui si è sostanziata la trama dell’opera.

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