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I libri che i nostri figli dovrebbero leggere. La lista per superare Internet e tv

venerdì 14 luglio 2017

Un giornale inglese ha stilato la lista dei cento classici che i ragazzi farebbero bene a leggere da Biancaneve al Diario di Anna Frank
LONDRA - Il verbo leggere, ammonisce Daniel Pennac in Come un romanzo, il suo celebre saggio sul rapporto tra noi e i libri, non sopporta l'imperativo. Un'avversione che condivide con altri verbi: non si può ordinare a nessuno di leggere, amare, sognare, aspettandosi di essere obbediti. Eppure l'idea di un canone letterario, ossia di un patrimonio di opere da trasmettere alle nuove generazioni, è comunemente accettata come valida. Harold Bloom, il più influente critico letterario americano, ha descritto i confini del canone letterario occidentale. Italo Calvino ne ha tracciato un elenco sommario nella raccolta dei suoi interventi critici, Perché leggere i classici. Alberto Asor Rosa ha spiegato i criteri per entrare nel canone italiano. Adesso un grande giornale britannico, il Daily Telegraph, prova a compilare un canone per l'infanzia e l'adolescenza: "I 100 libri che ogni bambino dovrebbe leggere".
Le storie che garantiscono di accendere l'amore per la lettera tura nei piccoli lettori, promette il quotidiano londinese, nella speranza che diventino lettori abituali e appassionati da grandi. Senza bisogno di ordinarglielo, visto che comunque non servirebbe, come ci ricorda Pennac. "Mio figlio non ama leggere", è la preoccupazione costante di molti genitori odierni. O mio figlio non legge abbastanza. O legge soltanto fumetti e sciocchezze. Che la lettura sia in declino, lo confermano le statistiche: un recente sondaggio condotto in Gran Bretagna indica che solo il 20 per cento dei ragazzi frai 5 e i 16 anni d'età legge un libro tutti i giorni; e la maggioranza, il 53 per cento, legge appena una volta alla settimana.
Le cifre rivelano una tendenza si mile nella maggior parte dei paesi europei e in America. Negli ultimi tempi spuntano come funghi siti Internet che suggeriscono come istigare l'amore per la lettura nei bambini: ma il paradosso è che proprio Internet, insieme a televisione e videogiochi, fa concorrenza alla lettura, ed è sempre più spesso il web a vincere la sfida. Dunque cosa dovrebbero leggere, i nostri figli, perché sbocci e cresca in loro l'amore per i libri? Per aiutare insegnanti e genitori a scegliere, il Telegraph offre la sua lista: i "magnifici cento" della letteratura consigliata ai minori di sedici anni.
Scorriamone qualche titolo. Per la prima infanzia: La storia di Peter coniglio di Beatrix Potter, Il gatto e il cappello matto di Dr. Seuss, Winnie Pooh di Alan Alexander Milne. Per gli anni di mezzo: Le favole dei fratelli Grimm, Peter Pan di James Matthew Barrie, Pippi calzelunghe di Astrid Lindgren.

Per la prima e seconda adolescenza: Il richiamo della foresta di Jack London, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain. E ancora: Oliver Twist di Charles Dickens, Kim di Rudyard Kipling, Piccole donne di Louisa May Alcott. E per concludere Il diario di Anna Frank.

Qualche assenza è sorprendente: mancano dall'elenco, per esempio, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, Lord Jim di Joseph Conrad, Robinson Crusoe di Danidel Defoe, I ragazzi della via Paal di Ferenc Molnar. Un selezionatore italiano avrebbe probabilmente inserito Pinocchio, Cuore e Il corsaro nero. Ma per il resto, benché sia preparata da educatori inglesi, la lista rispecchia un canone universale di "classici" per bambini.
Il problema è come incoraggiare bambini e adolescenti a leggerli, questi classici. E il dubbio è se una lista del genere possa davvero in stillare l'amore per la lettura. Nick Hornby, il cui ultimo romanzo, Slam, uscito da poco nel Regno Unito, è rivolto per la prima volta ai lettori più giovani, e che ha scritto molto sul come e perché leggere, non è convinto. "Fare una lista dei libri che un ragazzo dovrebbe leggere per imparare ad amare la lettura è il sistema migliore per scoraggiare l'amore della lettura", dice l'autore di Alta fedeltà, Febbre a 90 e altri best-seller. "Pretendere che i bambini e i ragazzi di oggi s'innamorino degli stessi libri di cui ci siamo innamorati noi, loro genitori, quarant'anni fa, è altrettanto assurdo. Che leggano quello che vogliono. L'importante è che ricevano stimoli sufficienti per farlo, in famiglia e a scuola, scegliendo liberamente, senza un cammino predeterminato, per giunta predeterminato da adulti che del loro mondo, ormai, conoscono sempre meno".
Niente canone per l'infanzia, insomma, e men che meno un canone tramandato uguale di generazione in generazione. In ogni caso, aggiunge Michael Morpurgo, popolare scrittore di storie per l'infanzia, il canone stabilito dalla scuola d'oggi è sbagliato. 
"L'insegnamento scolastico è almeno in parte responsabile del declino della lettura fra i giovani" afferma. "La scuola dà a molti scolari l'impressione che la letteratura non faccia per loro, bensì sia un mondo riservato a una dotta casta di letterati, e il motivo è che leggere viene separato dal gusto del narrare. Molti bambini in cui si era acceso l'amore per i libri, sentendoli leggere dalla mamma o dal papà prima di addormentarsi, lo perdono rapidamente sui banchi di scuola, dove leggere non è più un piacere, ma un dovere. Per innamorarsi della letteratura servono storie affascinanti, e non sempre la scuola è capace di fornirle".  
Ma non è mai troppo tardi, sostiene Alain de Bottom, giornalista e scrittore inglese, il cui ultimo libro, How Proust can change your life (Come Proust può cambiarvi la vita), è un'ode alla lettura, fatta però all'età giusta, qualsiasi questa sia: "Il mio primo, vero innamoramento per la letteratura è stato tardivo, a ventun anni, leggendo I dolori del giovane Werther di Goethe. Cominciare presto a leggere con passione può senz'altro aiutare a continuare a farlo da adulti, ma non esclude la possibilità di cominciare più avanti, quando si è raggiunta l'età della ragione. Non è detto che l'amore per i libri debba nascere sui banchi di scuola". La sua tesi è che anche se i nostri figli non impazziscono per Pippi Calzelunghe o per L'isola del tesoro, come impazzimmo noi, Proust fa ancora in tempo a cambiargli la vita.

 Ogni generazione, in fondo, ha le sue "maddalene".

da: Repubblica, ENRICO FRANCESCHINI


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